Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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territorio, i risultati delle analisi<br />
chimiche, le condizioni agricole e<br />
delle industrie agrarie. Frequenti<br />
anche le indicazioni pratiche.<br />
Nel 1910 Domenico Feruglio<br />
divenne direttore effettivo del<br />
Laboratorio. Fermamente convinto<br />
che il razionale sfruttamento<br />
agricolo dovesse fondarsi su una<br />
precisa e completa conoscenza<br />
del territorio, egli diede ulteriore<br />
impulso agli studi geoagronomici.<br />
Nel 1912 il Laboratorio affrontò<br />
lo studio della zona delle risorgive,<br />
situata tra il Tagliamento e<br />
il Torre. Si tratta di quindicimila<br />
ettari, al tempo per la massima<br />
parte impaludati o comunque in<br />
difficili condizioni di scolo, che<br />
versavano in condizioni agricole<br />
assai misere. Tra le popolazioni<br />
infierivano, endemiche, la malaria<br />
e la pellagra.<br />
L’opera, che per il rilevamento<br />
geologico e idrogeologico si<br />
avvalse della collaborazione di<br />
Egidio Feruglio, nel 1914 era già<br />
a buon punto. Lo scoppio della<br />
guerra però dapprima ostacolò<br />
il lavoro; l’invasione nemica disperse<br />
poi il materiale fino allora<br />
raccolto e gli scritti. Al termine<br />
del conflitto, infatti, i locali del<br />
Laboratorio furono trovati in<br />
stato di completa devastazione:<br />
nulla, all’infuori di alcuni mobili,<br />
era stato risparmiato. In guerra<br />
erano caduti anche due valenti<br />
Autori dei primi studi geoagronomici:<br />
Giuseppe Feruglio e<br />
Giovanni Battista De Gasperi.<br />
Con grave sacrificio finanziario e<br />
ferma tenacia, nel 1920 fu possibile<br />
finalmente riprendere lo studio.<br />
Durante il 1922 era iniziato<br />
anche il rilievo della vasta zona<br />
che racchiudeva i comprensori<br />
di bonifica litoranea tra Isonzo e<br />
Piave nelle provincie di Udine e<br />
<strong>Venezia</strong>, per una superficie di oltre<br />
sessantamila ettari di terreno.<br />
Domenico Feruglio comprese appieno<br />
l’importanza che gli studi<br />
geoagronomici avrebbero assunto<br />
nell’ambito della politica agraria<br />
che si stava delineando. La bonifica<br />
integrale, attraverso il testo<br />
unico del 1923 e la legge Serpieri<br />
del 1924, era divenuta, infatti,<br />
uno degli elementi portanti della<br />
politica agraria del fascismo. Per<br />
assicurare il necessario supporto<br />
tecnico, nel 1924 era stata istituita<br />
presso il Ministero dell’Agricoltura<br />
la “Fondazione per la<br />
sperimentazione e la ricerca<br />
agraria”, cui fu affidato il compito<br />
principale di indirizzare l’attività<br />
degli istituti sperimentali. Tra i<br />
primi progetti ad essere finanziati<br />
furono lo Studio chimico<br />
agrario dei terreni italiani e<br />
lo Studio sulla reazione dei<br />
terreni italiani.<br />
La pubblicazione, avvenuta<br />
nel 1925, del lavoro sulle<br />
risorgive – che con le<br />
sue 479 pagine costituiva<br />
all’epoca lo stato dell’arte<br />
degli studi geoagronomici<br />
– fece sì che la Stazione<br />
(nel 1922 il Ministero<br />
aveva<br />
ampliato<br />
i compiti del Laboratorio, che<br />
assunse la denominazione di<br />
Stazione Sperimentale Chimico<br />
- Agraria) venisse incaricata di<br />
eseguire entrambi i progetti nel<br />
Veneto occidentale ad occidente<br />
dell’Isonzo, precisamente nelle<br />
provincie di Udine, <strong>Venezia</strong>, Belluno,<br />
Treviso, Padova, Vicenza,<br />
Verona, Rovigo. I finanziamenti<br />
per l’anno 1925 ammontavano<br />
complessivamente a 63.000 lire,<br />
corrispondenti, oggi, grosso<br />
modo a 41.000 euro. Assieme ad<br />
altri contributi speciali, questi<br />
furono utilizzati, tra l’altro, per<br />
assumere quattro assistenti, fra<br />
cui figurava Alvise Comel.<br />
Alvise Comel<br />
Comel era nato il 9 marzo 1902<br />
a Rovereto, dove il padre Luigi,<br />
noto pittore goriziano, era titola-<br />
Serie di setacci utilizzati nell’analisi granulometrica del terreno appartenuta alla<br />
Stazione Chimico - Agraria Sperimentale di Udine.