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Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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12 •<br />

di Trieste, compresa la parte<br />

che più ci interessa: “Il paese<br />

di Prosecco è rinomato nella<br />

regione per la buona qualità del<br />

vino che produce, questo però è<br />

ottenuto dai vitigni coltivati nei<br />

terreni arenacei sul pendio sottostante<br />

al paese verso il mare.<br />

Questi terreni esposti al sole e<br />

protetti dalla bora si estendono<br />

in prossimità di Contovello,<br />

ed appartengono dal punto di<br />

vista agrario alla zona collinare<br />

pedemontana” (Costa 1932, 14).<br />

In questa zona le uve bianche<br />

sono Ribolla, Moscato, Malvasia,<br />

Pagadebiti, Pergola, Pinot bianco,<br />

e il vino bianco, prodotto dalla<br />

mescolanza di uve diverse "è di<br />

colore giallo, più o meno dorato,<br />

secco con variabile intensità di<br />

aroma a seconda se predomina il<br />

Moscato o la Malvasia. Il prodotto<br />

si conserva difficilmente e viene<br />

consumato tutto nei luoghi di<br />

produzione ed in città nel corso<br />

dell’annata” (ibidem 12-13).<br />

Nei vocabolari<br />

Non si può chiedere ai compilatori<br />

di vocabolari di essere<br />

ampelografi ed enologi. Il loro<br />

lavoro è nondimeno interessante<br />

in quanto trasmette la percezione<br />

che essi hanno di un certo<br />

vino, percezione che è senz’altro<br />

quella popolare.<br />

Così, nel Vocabolario del dialetto<br />

veneto-dalmata (ed. Lint,<br />

Trieste, 1984), l’autore Luigi<br />

Miotto definisce il Prosecco un<br />

“vino passito” e riporta la frase<br />

un bon bicer de prosèco, co do<br />

savoiardi.<br />

Enrico Rosamani, invece, nel suo<br />

Vocabolario giuliano (ed. Lint,<br />

Trieste, 1990) si riferisce al solo<br />

toponimo, cioè non identifica<br />

una precisa tipologia di vino: El<br />

bianco di Proseco se lo ciucia i<br />

Triestini ne le gite domenicali.<br />

Anche un’assenza può essere<br />

parlante: nel Nuovo dizionario<br />

del dialetto triestino di Gianni<br />

Pinguentini (1943 - 1954) non vi<br />

è traccia del Prosecco. È probabile,<br />

perciò, che in quegli anni<br />

si fosse persa la memoria di un<br />

vino importante così chiamato:<br />

il medesimo dizionario riporta il<br />

Refosco, la Ribolla (“vino bianco<br />

delle colline dell’agro triestino,<br />

rinominato fin dal medioevo”) e,<br />

ovviamente, il Teran.<br />

E giù per l’Italia? Nel Grande<br />

Dizionario della Lingua<br />

italiana di Salvatore Battaglia la<br />

definizione di Prossécco è moderna<br />

e “da manuale”: “Nome di<br />

un vitigno d’uva bianca coltivato<br />

nelle province orientali del Veneto;<br />

il vino che si produce con le<br />

uve di tale vitigno, caratterizzato<br />

da un colore bianco paglierino,<br />

da un profumo fruttato e da un<br />

gusto leggermente amabile”. Non<br />

si tiene conto, se non nell’etimo<br />

del nome (da Prosecco, frazione<br />

di Trieste, ecc.), di un’origine<br />

e di un’antica produzione nella<br />

nostra <strong>Regione</strong>, ma ciò è in linea<br />

con la percezione che si ha fuori<br />

dalla nostra <strong>Regione</strong>.<br />

Più diffuso nelle nostre famiglie Il<br />

nuovo Zingarelli (ne possediamo<br />

l’undicesima edizione) secondo<br />

il quale il Prosécco è “Pregiato<br />

vino bianco paglierino, dolce, limpido<br />

e aromatico prodotto soprattutto<br />

sulle colline del Trevigiano,<br />

10º-12º”. Circa l’etimologia: “dalla<br />

località di Prosecco (Trieste), di<br />

dove è originario”.<br />

Nel Veneto<br />

La storia del Prosecco nel Veneto<br />

è più recente rispetto a quella<br />

del <strong>Friuli</strong> e si lega alla nostra<br />

<strong>Regione</strong> per due motivi:<br />

1. perchè il nome del vino, e dei<br />

La zona di Conegliano nella Carta topografica del Regno Lombardo-<br />

Veneto dell'imperial regio Stato maggiore austriaco pubblicata nel 1833.<br />

Nell'Ottocento qui vi era già una discreta produzione di Prosecco, ma<br />

prevaleva di gran lunga il Verdiso.

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