Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
26 •<br />
Alvise Comel, Carta acidimetrica dell’Anfiteatro morenico del Tagliamento e<br />
zone contermini, 1926.<br />
☞<br />
ad opera soprattutto di Alvise<br />
Comel, dato che Feruglio si era<br />
ormai dedicato con esclusivo e<br />
crescente impegno ai problemi<br />
della bonifica.<br />
Le rappresentazioni cartografiche<br />
riassuntive delle provincie di Udine<br />
e di Gorizia furono pubblicate,<br />
rispettivamente, nel 1938 e nel<br />
1940, primo esempio in Italia di<br />
copertura sistematica di un’intera<br />
regione.<br />
Si tratta di un’opera colossale<br />
per un solo uomo, per di più<br />
equipaggiato con mezzi tecnici<br />
assai limitati. L’esplorazione<br />
avveniva con lunghe marce, nel<br />
corso delle quali, secondo la sua<br />
testimonianza, “l’occhio dopo<br />
aver spaziato su questi più vasti<br />
orizzonti concentra ora il suo<br />
sguardo sui singoli punti della<br />
superficie del suolo nel tentativo<br />
di identificare lo stato di evoluzione<br />
pedogenetica del terreno”.<br />
Non si deve dimenticare poi che<br />
in laboratorio si procedeva, con<br />
grande dispendio di forze e di<br />
tempo, con i metodi dell’analisi<br />
ponderale. I metodi strumentali,<br />
che consentono di esaminare con<br />
rapidità numeri elevati di campioni,<br />
erano ancora da inventare.<br />
La Terra rossa<br />
Ciò nonostante, nel medesimo<br />
periodo Comel riuscì a dedicarsi<br />
con pari abnegazione agli studi<br />
teorici.<br />
L’argomento prediletto era quella<br />
“terra rossa” che aveva esercitato<br />
su di lui un fascino del<br />
tutto particolare fin da quando,<br />
bambino, si recava sul Carso con<br />
la madre a raccogliere le foglie<br />
rosse dello scotano per abbellire<br />
il salotto durante l’inverno.<br />
“La terra rossa m’appariva come<br />
il sangue della roccia calcarea<br />
nelle cui incisure… si vedeva<br />
come raggrumato nei vasi<br />
recisi”.<br />
Ne trattò, per la prima volta, nel<br />
1924; nel 1931 un suo lavoro<br />
sull’argomento fu pubblicato sul<br />
Bollettino della Società internazionale<br />
per la Scienza del<br />
Suolo (Comel fu uno dei soli tre<br />
italiani iscritti a questa Società<br />
nel periodo tra le due guerre<br />
mondiali).<br />
Per approfondire le sue ricerche,<br />
affrontò una serie di viaggi:<br />
nel Lazio, in Sicilia, in Tripolitania,<br />
nelle isole dell’Egeo fino alle<br />
coste della Turchia. In quest’ultima<br />
occasione il suo occhio<br />
rimase vigile anche in mare,<br />
nell’ambiente meno familiare<br />
per un pedologo. Egli infatti non<br />
mancò di osservare le variazioni<br />
di colore della terra sulle coste<br />
che sfilavano davanti alla nave.<br />
Riteneva, infatti, che “come