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Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Da Peonis alla Carnia<br />

Le vacche, circa 400-500, trascorrevano<br />

l’inverno e la primavera<br />

in paese. Siccome i parti<br />

erano concentrati a novembredicembre<br />

era questo il periodo<br />

in cui la curva di lattazione si<br />

manteneva più alta e, nel medesimo<br />

periodo, era funzionante la<br />

latteria sociale turnaria. A dicembre,<br />

quindi con vacche “fresche<br />

di latte”, la produzione per capo<br />

poteva aggirarsi sui 6-7 litri. La<br />

latteria lavorava a pieno ritmo,<br />

entrambe le caldaie (dôs cjalderiis,<br />

la granda e la piçula) si<br />

riempivano per un totale di 14<br />

ettolitri dai quali si ottenevano<br />

12 o anche 14 piecis ‘forme’ di<br />

formaggio al giorno. Una parte<br />

del latte serviva per l’autoconsumo<br />

o era venduta in paese.<br />

Le bovine più apprezzate, chês<br />

buinis, erano blancjis e rossis,<br />

mentre non si ha un buon<br />

ricordo delle brune (nos valeva<br />

nuia), e si rammentano delle<br />

vacche nere arrivate da Pani che<br />

erano scherzosamente soprannominate<br />

il Negus.<br />

A metà giugno (si ricorda la<br />

data di Sant Antoni, 13 giugno)<br />

cambiava tutto: le bovine, tanto<br />

quelle da latte che la rimonta<br />

(manzarìa e vigjeluts) si trasferivano<br />

in massa per l’alpeggio in<br />

Carnia dove cualchi pastôr dal<br />

paîs al cjamava lis malghis.<br />

Si formavano gruppi di 40-50<br />

bestie, condotte (puartadis su)<br />

dal pastôr, chiamato il “prin<br />

pastôr”, che avevano la medesima<br />

destinazione; ogni famiglia<br />

mandava un suo membro ad<br />

accompagnare le proprie fino alla<br />

malga: Bordalia, Sfleons, Pal<br />

Grant, Pal Piçul, Pramolç (=<br />

Pramosio), tal Taront, ecc.<br />

Peonis si trova in una leggera insenatura sulla riva destra del Tagliamento, su<br />

un breve conoide che digrada verso il fiume, in posizione abbastanza riparata.<br />

Il territorio di questa frazione del comune di Trasaghis è molto ampio ma,<br />

con l'eccezione dell'esigua striscia di terreno a contatto col Tagliamento, è<br />

completamente montuoso. La zona di cui si parla in questo scritto, chiamata<br />

Ledrània, o semplicemente Mont, si trova a sud-sud ovest dell'abitato ed è<br />

tuttora raggiungibile grazie ad un sentiero abbastanza ampio che è segnato<br />

anche nella carta del Von Zach redatta verso la fine del Settecento (qui un<br />

particolare del foglio XVI.8). Il lettore noterà che a sud dell'abitato si dipartono<br />

almeno tre strade. Due di queste portano verso il passo della barca (una<br />

barchetta è visibile nella carta) che permetteva di comunicare con Osoppo,<br />

antica sede plebanale e punto di commerci e scambi. L'altra, che parte<br />

dalla chiesa, sale subito in costa per poi biforcarsi: un troncone segue il<br />

Tagliamento e porta a Cornino, l'altro s'inerpica verso la località che sulla<br />

carta è chiamata Stale de Lut (Stidilût per i parlanti) e siamo già in Mont o<br />

Ledrània. Quest'ultimo nome è scritto La Trania in questa carta e Redrania in<br />

altre, sta di fatto che la sua interpretazione etimologica, come per tanti altri<br />

nomi della zona, compreso Peonis, rimane sub judice. Il lettore noterà che la<br />

strada, dopo Stidilût, collega una serie di stavoli rappresentati da rettangolini<br />

abbastanza visibili. In Ledrania vi sono dei punti panoramici splendidi che<br />

danno sul Tagliamento, i colli di Susans, le colline moreniche, il Monte di<br />

Ragogna / la Mont di Ruvìgne e la pianura friulana.

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