Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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La fabbrica della Birra Dormisch vista dall'alto. Da La Panarie del 1928.<br />
☞<br />
naturali, volgendoli a proprio<br />
beneficio. Dalla Mesopotamia la<br />
birra passò in Egitto e, grazie<br />
agli Egizi, fu conosciuta presso i<br />
Greci, i Romani (che chiamarono<br />
la propria birra cerevisia, da<br />
Cerere, la dea dell’agricoltura, e<br />
da vis, “forza”) e i Celti. Furono<br />
questi ultimi che introdussero la<br />
birra in Gallia, mentre i popoli<br />
germanici contribuirono alla sua<br />
diffusione nelle Fiandre e nelle<br />
regioni scandinave. Le successive<br />
tappe che portarono all’ulteriore<br />
produzione e diffusione della<br />
birra in Europa sono, sia in senso<br />
storico che cronologico, difficilmente<br />
controllabili.<br />
Durante il Medioevo nei paesi del<br />
nord e dell’est Europa, dove la<br />
coltivazione della vite era difficile<br />
o impossibile a causa delle condizioni<br />
climatiche, la birra veniva<br />
consumata quotidianamente da<br />
tutte le classi sociali. Nell’Europa<br />
meridionale, dove invece il vino<br />
era la bevanda più diffusa, la<br />
birra veniva consumata principalmente<br />
dalle classi subalterne.<br />
Questo anche a causa della scarsa<br />
purezza dell’acqua che poteva<br />
essere garantita solo di rado,<br />
mentre il mosto di birra, essendo<br />
bollito (e quindi sterilizzato) durante<br />
il processo di produzione,<br />
assicurava una maggiore purezza<br />
e igienicità alla bevanda.<br />
La produzione della birra e le<br />
pratiche artigianali di produzione<br />
si diffondono soprattutto<br />
attraverso i monasteri che hanno<br />
il merito di favorire un salto di<br />
qualità nella produzione della<br />
bevanda, introducendo un nuovo<br />
ingrediente molto importante,<br />
il luppolo, noto già a partire dal<br />
IX secolo. Prima<br />
del luppolo veniva<br />
utilizzato il gruit,<br />
una miscela di<br />
varie erbe e<br />
spezie, prive<br />
però delle proprietà<br />
conservanti<br />
del primo. Il luppolo, infatti,<br />
contiene delle sostanze antisettiche<br />
naturali che, consentendo<br />
il prolungamento della shelf life<br />
del prodotto, ne favorirono la<br />
diffusione e il consumo; la birra<br />
aromatizzata senza luppolo,<br />
infatti, veniva bevuta subito dopo<br />
la preparazione e non poteva<br />
essere conservata a lungo; l’unica<br />
alternativa era aumentare il contenuto<br />
di alcol, ma ciò risultava<br />
piuttosto oneroso. L’impiego<br />
del luppolo fu perfezionato (in<br />
termini di varietà e dosi) in Germania<br />
a partire dal XIII secolo. Il<br />
risultato fu che, essendo la birra<br />
stabile e idonea al consumo più<br />
a lungo, si cominciò ad esportarla<br />
su vasta scala, anche grazie<br />
all’impiego di botti di dimensioni<br />
standardizzate. I tedeschi introdussero<br />
un livello di professionalità<br />
mai raggiunto prima; la birra<br />
stava lentamente uscendo da una<br />
produzione prettamente artigianale<br />
e caratterizzata da tecnologie<br />
non avanzate, per avviarsi<br />
verso una gestione del processo<br />
più moderna ed efficiente.<br />
In precedenza la birra veniva<br />
prodotta da uno o due uomini,<br />
durante questo periodo invece la<br />
produzione venne gestita da otto,<br />
dieci persone: questo modello si<br />
diffuse in Olanda nel XIV secolo<br />
e in seguito nelle Fiandre e raggiunse<br />
la Gran Bretagna alla fine<br />
del XV secolo.<br />
La storia moderna della birra ha<br />
inizio in Inghilterra e Germania<br />
verso l’inizio del diciotte-