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Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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42 •<br />

La fabbrica della Birra Dormisch vista dall'alto. Da La Panarie del 1928.<br />

☞<br />

naturali, volgendoli a proprio<br />

beneficio. Dalla Mesopotamia la<br />

birra passò in Egitto e, grazie<br />

agli Egizi, fu conosciuta presso i<br />

Greci, i Romani (che chiamarono<br />

la propria birra cerevisia, da<br />

Cerere, la dea dell’agricoltura, e<br />

da vis, “forza”) e i Celti. Furono<br />

questi ultimi che introdussero la<br />

birra in Gallia, mentre i popoli<br />

germanici contribuirono alla sua<br />

diffusione nelle Fiandre e nelle<br />

regioni scandinave. Le successive<br />

tappe che portarono all’ulteriore<br />

produzione e diffusione della<br />

birra in Europa sono, sia in senso<br />

storico che cronologico, difficilmente<br />

controllabili.<br />

Durante il Medioevo nei paesi del<br />

nord e dell’est Europa, dove la<br />

coltivazione della vite era difficile<br />

o impossibile a causa delle condizioni<br />

climatiche, la birra veniva<br />

consumata quotidianamente da<br />

tutte le classi sociali. Nell’Europa<br />

meridionale, dove invece il vino<br />

era la bevanda più diffusa, la<br />

birra veniva consumata principalmente<br />

dalle classi subalterne.<br />

Questo anche a causa della scarsa<br />

purezza dell’acqua che poteva<br />

essere garantita solo di rado,<br />

mentre il mosto di birra, essendo<br />

bollito (e quindi sterilizzato) durante<br />

il processo di produzione,<br />

assicurava una maggiore purezza<br />

e igienicità alla bevanda.<br />

La produzione della birra e le<br />

pratiche artigianali di produzione<br />

si diffondono soprattutto<br />

attraverso i monasteri che hanno<br />

il merito di favorire un salto di<br />

qualità nella produzione della<br />

bevanda, introducendo un nuovo<br />

ingrediente molto importante,<br />

il luppolo, noto già a partire dal<br />

IX secolo. Prima<br />

del luppolo veniva<br />

utilizzato il gruit,<br />

una miscela di<br />

varie erbe e<br />

spezie, prive<br />

però delle proprietà<br />

conservanti<br />

del primo. Il luppolo, infatti,<br />

contiene delle sostanze antisettiche<br />

naturali che, consentendo<br />

il prolungamento della shelf life<br />

del prodotto, ne favorirono la<br />

diffusione e il consumo; la birra<br />

aromatizzata senza luppolo,<br />

infatti, veniva bevuta subito dopo<br />

la preparazione e non poteva<br />

essere conservata a lungo; l’unica<br />

alternativa era aumentare il contenuto<br />

di alcol, ma ciò risultava<br />

piuttosto oneroso. L’impiego<br />

del luppolo fu perfezionato (in<br />

termini di varietà e dosi) in Germania<br />

a partire dal XIII secolo. Il<br />

risultato fu che, essendo la birra<br />

stabile e idonea al consumo più<br />

a lungo, si cominciò ad esportarla<br />

su vasta scala, anche grazie<br />

all’impiego di botti di dimensioni<br />

standardizzate. I tedeschi introdussero<br />

un livello di professionalità<br />

mai raggiunto prima; la birra<br />

stava lentamente uscendo da una<br />

produzione prettamente artigianale<br />

e caratterizzata da tecnologie<br />

non avanzate, per avviarsi<br />

verso una gestione del processo<br />

più moderna ed efficiente.<br />

In precedenza la birra veniva<br />

prodotta da uno o due uomini,<br />

durante questo periodo invece la<br />

produzione venne gestita da otto,<br />

dieci persone: questo modello si<br />

diffuse in Olanda nel XIV secolo<br />

e in seguito nelle Fiandre e raggiunse<br />

la Gran Bretagna alla fine<br />

del XV secolo.<br />

La storia moderna della birra ha<br />

inizio in Inghilterra e Germania<br />

verso l’inizio del diciotte-

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