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Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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mutati gusti alimentari degli anni<br />

Settanta, spesso imposti dall’industria<br />

agroalimentare, avevano<br />

“estinto” commercialmente il<br />

prodotto.<br />

Per riproporre il pan di sorc,<br />

dalle elevate caratteristiche<br />

qualitative e di tipicità, l’ecomuseo<br />

ha defi nito un programma<br />

ambizioso con le seguenti fi nalità:<br />

il recupero di vecchie varietà<br />

di cereali un tempo coltivate<br />

diffusamente, oggi dimenticate o<br />

circoscritte a piccolissimi areali<br />

di coltivazione; l’organizzazione<br />

di una rete di “conservatori” che<br />

si impegnino a preservare parte<br />

del germoplasma presente a livello<br />

locale; l’ottimizzazione delle<br />

pratiche agricole attraverso la<br />

rotazione e la successione delle<br />

colture; la sperimentazione di<br />

tecniche agronomiche sostenibili;<br />

la riqualifi cazione del paesaggio;<br />

la realizzazione di una fi liera<br />

locale.<br />

Il marchio del Pan di Sorc, depositato<br />

alla Camera di Commercio.<br />

Con sorc, nel Gemonese, si intende<br />

La verifi ca dell’ipotesi progettuale<br />

è avvenuta attraverso una<br />

serie di incontri con i produttori.<br />

L’indagine, condotta dall’Associazione<br />

italiana per l’Agricoltura<br />

biologica (AIAB), ha coinvolto<br />

una decina di aziende agricole<br />

e altrettanti hobbisti che ancora<br />

coltivano varietà locali di granoturco,<br />

alcuni dei quali avvicinati<br />

grazie al corso per la lavorazione<br />

del cartoccio (scus) che l’Ecomuseo<br />

delle Acque organizza da<br />

alcuni anni. Nell’ambito del progetto<br />

sono state realizzate una<br />

serie di videointerviste, curate<br />

da Ulderica Da Pozzo, che hanno<br />

coinvolto i testimoni più signifi cativi<br />

della fi liera. Le informazioni<br />

raccolte sono confl uite nell’Archivio<br />

della Memoria dell’Ecomuseo<br />

delle Acque consultabile presso il<br />

Mulino Cocconi e fanno parte di<br />

un documentario prossimamente<br />

in distribuzione.<br />

I risultati della sperimentazione<br />

hanno evidenziato l’opportunità<br />

di realizzare due fi liere di produzione<br />

distinte che coinvolgono<br />

produttori agricoli, mugnai e<br />

panifi catori: la prima riguarda il<br />

metodo di produzione e trasformazione<br />

biologica con relativa<br />

certifi cazione, la seconda il metodo<br />

convenzionale. Sono state<br />

coinvolte le aziende agricole e gli<br />

hobbisti, i mulini che utilizzano<br />

tipologie diverse di macinazione<br />

e che operano secondo le due<br />

fi liere di produzione, un panifi -<br />

catore nella linea del biologico<br />

e vari panifi catori del Gemonese<br />

per i quali è stato predisposto<br />

un apposito marchio di tutela del<br />

prodotto.<br />

Un ulteriore impulso al progetto<br />

sarà garantito dall’attivazione del<br />

“paniere dei prodotti locali” che,<br />

• 109<br />

Domenico Calligaro (Meni), classe<br />

1926, decano dei panifi catori bujesi,<br />

è uno dei custodi della ricetta del<br />

Pan di Sorc, che l’Ecomuseo ha<br />

riproposto avviando una piccola<br />

fi liera locale.<br />

attraverso la rete informatica,<br />

promuoverà l’enogastronomia del<br />

territorio ecomuseale.<br />

Infi ne la disponibilità degli hobbisti<br />

a raccogliere manualmente<br />

il mais ha consentito di riattivare<br />

la produzione di piccoli oggetti<br />

in scus.<br />

Rocui di Montenars<br />

Nel secondo progetto, “Un futuro<br />

per i roccoli di Montenars”, ad<br />

assumere una forte connotazione<br />

è il concetto di identità locale,<br />

su cui si è voluto fare leva per<br />

favorire la partecipazione attiva<br />

delle giovani generazioni alla<br />

vita della comunità, rafforzando<br />

il mais. ☛

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