27.02.2013 Views

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

nelle persone, così anche nel<br />

terreno il colore è un sintomo<br />

di equilibrio interno che svela<br />

spesso da solo molte cose sulla<br />

più intima costituzione, oserei<br />

dire, del suo stato fisiologico”.<br />

Dalle zone ove non si era potuto<br />

recare, si fece inviare campioni<br />

di terra dai colleghi con cui<br />

era in corrispondenza. Questi<br />

lo ebbero nella massima considerazione:<br />

De Angelis d’Ossat<br />

reputava Comel “quegli che ha<br />

maggiormente studiato la terra<br />

rossa italiana, con apprezzate<br />

ricerche speciali e generali”.<br />

Libera docenza e Croce di<br />

Guerra<br />

Nel 1937 conseguì, presso<br />

l’Università di Bologna, la libera<br />

docenza in Geologia applicata. In<br />

quegli anni trovò anche il tempo<br />

di divulgare le proprie conoscenze:<br />

ideò una collana di testi<br />

rivolti ai giovani che intendevano<br />

dedicarsi allo studio del terreno<br />

e diede alla stampa i primi tre<br />

trattati che, con modestia, chiamava<br />

“volumetti”.<br />

Nemmeno la guerra riuscì ad<br />

interrompere la sua opera di<br />

studioso. Richiamato alle armi<br />

durante il conflitto con la Grecia<br />

e assegnato alla nona Armata,<br />

che raggiunse in Albania nel<br />

marzo 1941, non si lasciò sfuggire<br />

l’opportunità di compiere<br />

osservazioni sul tema che più gli<br />

stava a cuore.<br />

Ogni occasione infatti era buona<br />

per raccogliere campioni di terra<br />

rossa, che inviava in patria, in<br />

attesa di tempi migliori per eseguire<br />

le analisi chimiche.<br />

Servendosi di un semplice termometro<br />

che aveva portato con sé,<br />

per quasi due anni compì anche<br />

precise osservazioni sul clima di<br />

Valona, rilevando con regolarità<br />

tre volte al giorno temperatura<br />

e stato del cielo, annotando<br />

poi una serie di considerazioni<br />

d’insieme.<br />

Catturato dai tedeschi l’8 settembre<br />

1943, dopo quattro giorni<br />

fuggì, facendo vita per alcuni<br />

mesi coi partigiani sulle montagne<br />

albanesi.<br />

Rimpatriato e temporaneamente<br />

internato a Corigliano d’Otranto<br />

– prima di essere assegnato al<br />

servizio delle truppe alleate, al<br />

cui seguito partecipò alla Guerra<br />

di Liberazione, guadagnandosi<br />

la Croce di merito – approfittò<br />

dell’ozio forzato per eseguire nei<br />

dintorni una serie di osservazioni<br />

pedologiche.<br />

All’Istituto di Gorizia<br />

Quando nel 1948, chiusa la<br />

parentesi del Governo militare<br />

alleato, Gorizia tornò a far parte<br />

a pieno titolo dello Stato italiano,<br />

Comel fu incaricato di dirigere il<br />

locale Istituto Chimico - Agrario<br />

Sperimentale, denominazione<br />

assunta nel frattempo dall’Imperial<br />

Regio Istituto bacologico<br />

sperimentale (K.K. Seidenbau –<br />

Versuchsstation), eretto a Gorizia<br />

nel 1869. Toccando con mano<br />

lo stato di desolante abbandono<br />

in cui era caduto l’Istituto stesso,<br />

a seguito di un lunghissimo<br />

periodo d’incuria e di vicende<br />

belliche, esclamò: “Lavoisier<br />

poteva disporre di un laboratorio<br />

migliore!”<br />

Ma non si perse d’animo. Per<br />

prima cosa volle conoscere il<br />

passato dell’Istituto e rendersi<br />

conto delle cause del suo decadimento,<br />

dopo un lungo periodo di<br />

gloriosa e feconda attività.<br />

Terra rossa dilavata dal Monte di<br />

Medea.<br />

• 27<br />

Con grande fatica si dedicò alla<br />

ricerca, ordinamento ed esame<br />

di centinaia di opuscoli, articoli,<br />

opere maggiori, carteggi d’archivio.<br />

L’opera che ne scaturì<br />

delinea un quadro esauriente sugli<br />

aspetti e sui problemi tecnici<br />

dell’agricoltura goriziana a cavallo<br />

tra l’Ottocento e il Novecento.<br />

Essa inoltre rivela un altro lato,<br />

meno conosciuto, della personalità<br />

di Comel, che qua e là traspare<br />

in vari suoi scritti: quello<br />

di un profondo conoscitore dei<br />

fatti storici della propria terra,<br />

dedito ad appassionate e diligenti<br />

ricerche bibliografiche.<br />

La Monografia<br />

Impossibilitato ad affrontare<br />

nuovi studi – la ricostruzione e<br />

l’ammodernamento dei laboratori<br />

procedevano con fatica e la dotazione<br />

di personale era limitata<br />

ad occasionali borsisti – Comel si<br />

misurò in un’impresa che aveva<br />

concepito alla fine degli anni<br />

Trenta e che la guerra gli aveva<br />

impedito di realizzare: inquadrare<br />

in modo organico tutte le<br />

cognizioni fino a quel momento<br />

acquisite sui terreni friulani. La<br />

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!