27.02.2013 Views

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“Nel pomeriggio gran lavoro per spiumare, per preparare sullo spiedo gli<br />

uccelletti; il girarrosto vedeva penzolare cinquanta ed anche cento testine,<br />

tra una foglia di salvia ed una fettina di lardo, per poi comparire sulle tavole,<br />

distese sulle fette di polenta gialla intrisa nel grasso della leccarda (golose)...”<br />

(Da Antonini Perusini Giuseppina, Mangiare e ber friulano, Franco Angeli ed.,<br />

Milano, 1970).<br />

Disegno di Fred Pittino per l’Avanti cul brun! del 1941.<br />

da” (orlo di un terreno, capezzagna)<br />

di un campo fiancheggiato<br />

da filari di alberi, che in <strong>Friuli</strong><br />

erano quasi sempre gelsi. Poteva<br />

essere posta anche nel bel mezzo<br />

di un prato sfalciato in particolare<br />

per catturare pispole (uìtis),<br />

pispoloni (dordìnis) ed allodole<br />

(lòdulis).<br />

Era un mezzo di cattura vagante<br />

e constava di un paio di reti<br />

orizzontali di media lunghezza<br />

ed altezza (20m x 2m), che si<br />

chiudevano sul rettangolo di terreno<br />

posto tra di esse, mediante<br />

funi manovrate dall’uccellatore<br />

posto in un capanno normalmente<br />

costruito con frasche e rami<br />

incurvati e legati assieme.<br />

La prodina non aveva carattere<br />

di stabilità (veniva usata nelle<br />

cacce vaganti) e quindi l’estremità<br />

dei due staggi era assicurata a<br />

quattro venti. La chiusura delle<br />

reti normalmente avveniva con<br />

uno strattone dato dall’uccellatore.<br />

Il terreno sul quale dovevano<br />

appoggiare le reti doveva essere<br />

ben pulito e sfalciato. Lo spazio<br />

che intercorreva fra le due<br />

reti, di dimensioni uguali, veniva<br />

cosparso di semi di miglio (mei),<br />

panico (panìç), canapa (cjanàipe),<br />

girasole (girasòl), ecc.<br />

Le gabbie dei richiami si collocavano<br />

alla base dei fusti degli<br />

alberi o a terra di fianco alle<br />

reti, celate da frasche. Anche<br />

per questo tipo di cattura erano<br />

indispensabili gli zimbelli.<br />

La prodina veniva usata in particolare<br />

per la cattura degli uccelli<br />

più propensi a posarsi in terra. In<br />

<strong>Friuli</strong> era un sistema di uccellagione<br />

molto diffuso che è durato<br />

fin nel secondo dopoguerra. Una<br />

timida ripresa l'ha avuta quando<br />

ormai ci si avviava al divieto<br />

dell'uccellagione in quanto,<br />

diversamente dagli altri sistemi<br />

di aucupio, essa permetteva di<br />

identificare selettivamente gli<br />

esemplari da catturare come<br />

richiesto dalle leggi.<br />

• 97<br />

La bressana (bressane)<br />

Uccellanda a reti verticali tipica<br />

dell’area collinare e della pianura<br />

friulana. Si tratta (sparse<br />

qua e là sul territorio sono<br />

ancora visibili) essenzialmente<br />

di una struttura arborea, dalla<br />

forma rettangolare, costituita<br />

da due filari di carpino bianco<br />

(çàmar) alti da 2.70 m a 3.00<br />

m che, formando tra loro una<br />

galleria, detta anche corridoio<br />

(carète), dove vengono collocate<br />

verticalmente le reti, racchiudono<br />

un’area verde detta piazza<br />

(place). Talvolta tutt’intorno era<br />

piantata una bassa siepe di bosso<br />

(bòs) per impedire agli uccelli<br />

di fuggire da sotto le reti ed<br />

agli animali selvatici di entrare<br />

nell’apprestamento, danneggiando<br />

le stesse. Al suo interno,<br />

venivano allevati arbusti da bacca<br />

come il biancospino (baràç<br />

blanc), il pruno selvatico (baràç<br />

di bosc), il ligustro (bàcjare),<br />

la vite del Canada e, vicino al<br />

casello, due piccoli ontani per<br />

attrarre i lucherini (lùiars), oltre<br />

a piante erbacee annuali come il<br />

miglio (mei), il panico (panìç),<br />

la scagliola (scaiòle), la canapa<br />

(cjanàipe), il girasole (girasòl)<br />

e l’immancabile fitolacca (pòmule):<br />

tutte piante che producono<br />

semi molto appetiti dai volatili e<br />

che, essendo basse, costringevano<br />

gli uccelli a posarsi a terra.<br />

È dotata di un casello (casòn)<br />

dal quale operava l’uccellatore<br />

tirando a tempo debito lo<br />

spauracchio (spavènt). Questo<br />

dispositivo era costituito da un<br />

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!