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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

turistici. L’instabilità delle falesie richiede continuamente nuovi interventi a<br />

causa delle opere, viarie e insediative, da cui sono state colonizzate. I fenomeni<br />

erosivi sono dunque direttamente legati ai processi di intensa urbanizzazione<br />

che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, tanto più che oggi oltre l’80 per<br />

cento della popolazione vive in permanenza in prossimità del litorale. Lungo le<br />

scogliere della regione sono stati rilevati numerosi fenomeni di instabilità, il<br />

più delle volte generati dall’azione erosiva del moto ondoso. Una delle vicende<br />

più note è quella del crollo quasi totale della Grotta di Byron, che costituisce il<br />

logico riferimento di tutti gli aspetti culturali e turistici del Comune di<br />

Portovenere.<br />

Marche<br />

Nonostante la presenza di opere di difesa di vario tipo, in particolare<br />

quelle realizzate per proteggere la Strada Statale 16 e la linea ferroviaria, la<br />

situazione lungo il litorale marchigiano continua a destare preoccupazione.Con<br />

la sola esclusione dei promontori di Gabicce e Ancona, la fascia litoranea,<br />

ampia 200 metri a ridosso delle spiagge, presenta infatti un tasso di<br />

urbanizzazione media pari a circa il 45 per cento. I 145 chilometri di spiagge<br />

della regione presentano dunque alcune situazioni dove il rischio di erosione è<br />

molto elevato. E’ il caso, per esempio, delle zone a nord delle foci dei fiumi<br />

Tronto, Potenza, Esino e Cesano e, nel complesso, l’intensità più grave del<br />

fenomeno interessa il 14 per cento delle coste basse.<br />

Sardegna<br />

L’assenza di insediamenti e di vie di comunicazione lungo la costa ha<br />

reso quasi immune al fenomeno erosivo il versante occidentale della Sardegna.<br />

Le spiagge nell’isola coprono solo 457 dei quasi duemila chilometri di costa, e<br />

quelli a rischio molto elevato sono solo sette sulla costa orientale e nove sulla<br />

costa meridionale, mentre le spiagge del versante occidentale, malgrado siano<br />

battute spesso dal maestrale, restano quasi immuni dai processi erosivi per<br />

l’assenza d’insediamenti e di vie di comunicazioni lungo la costa.<br />

Sicilia<br />

Il litorale siciliano si estende per un totale di 998 chilometri, isole<br />

escluse, ed è caratterizzato dall’alternanza di coste alte, pari a 375 chilometri, e<br />

di spiagge sia sabbiose che ciottolose, che raggiungono i 621 chilometri di<br />

lunghezza. Lungo la costa settentrionale i tratti a rischio molto elevato si<br />

estendono per 73 chilometri e sono localizzati soprattutto nel settore centrale e<br />

in quello orientale. Sul versante a est e a sud dell’isola, invece, i chilometri a<br />

rischio molto elevato sono rispettivamente 32 e 29.<br />

Toscana<br />

Dei 190 chilometri di spiagge della Toscana, circa la metà è soggetta a<br />

erosione. I tratti in cui il rischio è molto elevato sono pari al 17 per cento e si<br />

concentrano soprattutto sulle ali deltizie dei fiumi Arno e Ombrone, e in<br />

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