mare monstrum 2002 - Legambiente
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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />
edilizio. Saranno premiati quindi coloro che pensano: “tanto prima o poi<br />
arriverà una nuova sanatoria”, gli altri abusivi resteranno a guardare.<br />
Ma è ancor più evidente l’altro profilo d’incostituzionalità di questo<br />
DDL. Non si fa una nuova sanatoria, ma si riaprono i termini delle precedenti<br />
sanatorie nazionali. Onestamente sfugge come possa l’Assemblea Regionale<br />
Siciliana riaprire i termini di una sanatoria approvata dal Parlamento nazionale<br />
che escludeva la possibilità di sanare gli abusi commessi in aree vincolate.<br />
<strong>Legambiente</strong> è stata richiamata dal Governo ad un più sano realismo. E’<br />
stato spiegato che non è credibile pensare alla demolizione di tutte e<br />
quindicimila le case in questione. Proprio in nome del realismo sono state<br />
dunque proposte due soluzioni alternative:<br />
• L’acquisizione al demanio di tutte le case e la concessione in<br />
uso, in applicazione delle norme attualmente vigenti;<br />
• L’acquisizione al demanio di tutte le case e il successivo<br />
riutilizzo di questo patrimonio, in termini di cubatura, da parte di quegli<br />
imprenditori turistici che vorranno realizzare strutture ricettive sulla fascia<br />
costiera, anche all’interno dei 150 metri dalla battigia, facendosi carico della<br />
riqualificazione dell’area. Questa previsione, riguardando ovviamente quei<br />
grossi agglomerati che hanno ormai cancellato ogni possibilità di<br />
rinaturalizazione del sito originario, avvierebbe un reale processo di recupero<br />
ambientale, paesaggistico ed urbanistico di questi, garantendo la sostenibilità<br />
ambientale di un nuovo sviluppo turistico, in un equilibrio attivo con quelle<br />
parti di costa ancora perfettamente conservate che dovrebbero rimanere<br />
intangibili. Tali interventi dovrebbero essere inseriti in specifici piani o progetti<br />
di comparto d’iniziativa privata. Il processo di riqualificazione potrebbe così<br />
realisticamente avviarsi, essendo affidato in gran parte alla finanza privata.<br />
Quest’ultima proposta, peraltro ritenuta di grande interesse anche dagli<br />
industriali siciliani, denuncia uno sforzo reale di tenere insieme diverse<br />
esigenze ma soprattutto di raggiungere i due obiettivi già citati e sbandierati dal<br />
Governo per giustificare la redazione di questo testo di legge.<br />
Non è stata presa minimamente in considerazione dal Governo ma è<br />
servita a smascherare il vero obiettivo della legge e cioè la sanatoria edilizia.<br />
A questo punto è il caso di riflettere su un’altra tanto grave quanto<br />
significativa contraddizione. Uno degli atti contenuti del Prua inseriti nell’art.4<br />
del DDL e quindi approvati dalla giunta è il ripristino del demanio. La stessa<br />
giunta ha però proposto nello stesso periodo, per l’approvazione delle<br />
commissioni competenti, l’art.1 di un altro DDL collegato alla finanziaria, il<br />
n.298. Questo articolo si intitola “Sdemanializzazione di aree e manufatti<br />
demaniali marittimi” e guarda caso prevede la sdemanializzazione anche per le<br />
“opere realizzate in assenza o in difformità dalla concessione” cioè per le case<br />
abusive. Appare superfluo ogni commento!<br />
Se non si volesse regalare ai siciliani l’ennesima sanatoria ed al<br />
contrario si puntasse su uno sviluppo turistico “possibile”, sarebbe<br />
indispensabile fugare ogni dubbio in proposito e partire dall’assunto che è<br />
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