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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

In effetti, in base alle tipologie di trattamento adottate le acque reflue<br />

vengono depurate totalmente o parzialmente. Nell’indagine Istat, gli impianti<br />

sono raggruppati in tre differenti categorie, corrispondenti a tre differenti<br />

tipologie di trattamento:<br />

- Trattamento primario: rimozione di buona parte dei solidi<br />

sospesi sedimentabili per decantazione meccanica in bacini di sedimentazione,<br />

con o senza uso di sostanze chimiche (Flocculanti);<br />

- Trattamento secondario: processi di ossidazione biologica della<br />

sostanza organica biodegradabile sospesa e disciolta nelle acque di scarico<br />

utilizzando batteri aerobi;<br />

- Trattamento terziario: processi adottati a valle dei trattamenti<br />

primari e secondari quando, in considerazione del corpo idrico recettore, in<br />

base alla Legge Merli (319/76) si deve procedere alla rimozione dei nutrienti,<br />

nitrati e fosfati.<br />

Dai dati del censimento del ’93, risulta che il 43,1% degli impianti<br />

allora in esercizio utilizzava il trattamento più semplice, consistente in una<br />

griglia manuale o meccanica per la sola rimozione dei solidi e da un<br />

sedimentatore; si tratta generalmente di piccoli impianti, che soddisfano solo il<br />

4,1% della popolazione servita. In particolare, nell’Italia settentrionale quasi la<br />

metà degli impianti in esercizio era di tipo primario, anche se la popolazione<br />

servita da tali impianti si attestava sul 4%.<br />

Gli impianti di trattamento secondario erano invece 4325, il 44% del<br />

totale, distribuiti più o meno equamente su tutto il territorio nazionale.<br />

Infine, gli impianti del tipo più moderno e tecnologicamente più<br />

avanzato (terziario) erano solo 242, concentrati nelle regioni settentrionali e<br />

centrali dove servivano quasi il 50% degli abitanti equivalenti.<br />

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