mare monstrum 2002 - Legambiente
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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />
zone rurali sono sotto il tiro di egoismi privati che spingono per la<br />
realizzazione di grandi insediamenti (villaggi turistici, campi da golf, Centri<br />
Commerciali, Stabilimenti Balneari invasivi e quant'altro). Tra coloro i quali<br />
ignorano che le aree naturali costituiscono un elemento di forza per una<br />
proposta turistica che voglia avere un futuro possono essere collocate anche<br />
alcune amministrazioni pubbliche che si stanno dimostrando deboli e incapaci<br />
di tutelare il loro patrimonio, cedendo a progetti di imprenditori poco<br />
lungimiranti.<br />
Gli esempi<br />
1) la spiaggia dell'ex- Colonia CRI di Marina di Ravenna<br />
Il caso più eclatante è offerto dalle vicende della spiaggia dell'ex-<br />
Colonia CRI di Marina di Ravenna, divenuta il simbolo delle battaglie contro il<br />
nuovo assalto di speculatori privati ai beni demaniali, fenomeno ormai presente<br />
non solo in zone ad alta intensità di abusivismo come le coste meridionali. La<br />
spiaggia in questione è un luogo riconosciuto come Sito di Importanza<br />
Comunitaria, 450 metri di spiaggia libera non attrezzata di estremo interesse<br />
naturalistico per le sue dune alte fino a 2-3 metri intensamente vegetate. Nel<br />
tratto di spiaggia libera l'arenile mantiene un'ampiezza media sui 70-80 m. a<br />
riprova che le dune - come recentemente dimostrato - sono l'unico vero<br />
baluardo anche per la tenuta della linea di costa a fronte dell'erosione e quindi<br />
anche uno strumento importante di protezione civile degli abitanti. La pineta<br />
che protegge la duna - lungo il lato <strong>mare</strong> della vicina litoranea la pineta è<br />
ampia sui 70 - 80 m e risulta in buone condizioni - vede una vegetazione<br />
boschiva a prevalenza di Tamerici e con alcuni bei esemplari di Olivella - e<br />
rappresenta una tregua fra la linea di spiaggia e le strade di accesso al <strong>mare</strong>. E'<br />
ancora sufficientemente vasta da permettere lunghe passeggiate in un contesto<br />
di grande pregio ambientale. Proprio in questo angolo di paradiso, fiore<br />
all'occhiello del litorale ravennate, la società Villa Marina dell'industriale<br />
modenese Giacobazzi (altrimenti noto per produrre vino), ha chiesto e ottenuto<br />
di costruire una struttura balneare che cancellerà per sempre il ricordo di uno<br />
degli ultimi sistemi dunosi ancora intatti. Gli ultimi sviluppi della vicenda<br />
raccontano di un grave imbarazzo della Giunta Comunale di Ravenna al centro<br />
ora di un maldestro tentativo di retromarcia. L'imponente iniziativa dei cittadini<br />
animata da una petizione lanciata da Goletta Verde qualche anno fa, non è però<br />
riuscita ad ottenere finora un necessario atto di coraggio del Comune.<br />
Dichiarare esplicitamente – come sembrava si volesse fare in occasione delle<br />
scorse elezioni - di aver sottovalutato il grave errore potrebbe porre le basi per<br />
recuperare la fiducia dei cittadini (oltre 13 mila) di ogni parte politica che si<br />
sono mobilitati per evitare nuove vicende simili in altre aree della zona costiera<br />
del ravennate, dove incombono interventi di vario genere (campi da golf e<br />
strutture) che replicano un modello turistico già considerato fallito dai suoi<br />
stessi protagonisti.<br />
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