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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

guadagno conseguente all’evasione della sola I.V.A. pari a circa 150 - 200<br />

milioni di lire.<br />

Le cifre ricavate dalla vendita al dettaglio sono ancora più elevate e<br />

parlano da sole. Possono essere citati, a titolo di esempio, i dati relativi ad<br />

un’operazione del Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri di Treviso.<br />

In un procedimento che vede coinvolte poco più di dieci persone per<br />

una serie di reati connessi alla pesca abusiva delle vongole, poi distribuite per il<br />

consumo con documentazione sanitaria falsa costituita da bollettari recanti un<br />

timbro oggetto di furto in danno di una USL o, in altri casi, recanti l’impronta<br />

di altro timbro ULS falsificato, si è calcolato che in un periodo di pochissimi<br />

mesi sono stati commercializzati - lo si ripete, soltanto da una decina di<br />

persone - oltre 600.000 Kg di vongole per un corrispettivo di circa due miliardi<br />

e cinquecento milioni di lire proveniente dalla vendita al dettaglio!<br />

L’operazione condotta dai NAS, per quanto importante, rappresenta<br />

solo una parte quasi insignificante nel giro complessivo di affari dei c.d.<br />

caparozzolanti.<br />

Il ricavato di queste attività illecite è talmente elevato che, nonostante il<br />

sistema delle bolle contraffatte sia stato scoperto, i pescatori abusivi<br />

continuano imperterriti ad utilizzarlo come dimostrano le decine di denunce<br />

provenienti anche da province limitrofe ed i recenti arresti per associazione a<br />

delinquere ai quali la stampa nazionale ha dato ampio risalto.<br />

Questa attività illecita, che rappresenta un danno evidente non solo<br />

economico ma anche di immagine per i pescatori “regolari”, non viene<br />

esercitata soltanto la notte quando i controlli sono resi più difficoltosi dalla<br />

scarsa visibilità, ma anche senza particolari problemi anche durante il giorno.<br />

Spesso gruppi organizzati di pescatori dispongono di “vedette” munite<br />

di apparecchi radio o cellulari per dare l’allarme in caso di intervento delle<br />

forze dell’ordine ed i barchini, in particolare, grazie ai potentissimi motori<br />

utilizzati ed alla conoscenza della laguna di chi li conduce possono sfuggire<br />

agli inseguimenti rifugiandosi sulle numerose secche dove le imbarcazioni<br />

delle forze di polizia non possono raggiungerli.<br />

Forse l’indifferenza al problema o, peggio, la tacita comprensione delle<br />

autorità preposte ai controlli ha per lungo tempo consentito lo sviluppo<br />

incontrollato di questo fenomeno che solo da pochi anni riceve la dovuta<br />

attenzione con interventi decisi da parte delle forse di polizia e della<br />

magistratura.<br />

Va poi precisato che gli interventi delle forze dell’ordine non<br />

presentano facilità di esecuzione non solo per le ragioni in precedenza<br />

illustrate, ma anche perché l’area da controllare è particolarmente vasta e,<br />

molto spesso, l’intervento non può essere portato a termine con successo se<br />

non con l’appoggio determinante degli elicotteri.<br />

A rendere ancor più difficoltosi i controlli contribuisce anche la<br />

assoluta mancanza di rispetto delle regole da parte degli equipaggi delle<br />

imbarcazioni e dei loro familiari i quali assumono atteggiamenti non solo di<br />

sfida alle autorità, ma anche estremamente violenti.<br />

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