mare monstrum 2002 - Legambiente
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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />
6) Anche il bunker uccide il <strong>mare</strong>. Chiediamo l’introduzione di misure relative al<br />
bunker (combustibile di bordo) trasportato dalle navi sia a livello assicurativo che<br />
costruttivo.<br />
7) Chi inquina deve pagare. Chiediamo l’allargamento della responsabilità in<br />
solido per tutti i soggetti coinvolti nel trasporto delle sostanze pericolose e nel<br />
viaggio della nave, dall’armatore, al noleggiatore, al trasportatore e così via.<br />
Chiediamo la piena applicazione del principio “chi inquina paga”, perché il <strong>mare</strong><br />
non sia più l’unico soggetto costretto a pagare.<br />
8) Anche l’ambiente ha un costo. Chiediamo il pieno riconoscimento e<br />
risarcimento del danno ambientale in ambito IOPCF, superando la definizione<br />
escludente contenuta nel Fondo 1992, e un conseguente adeguato innalzamento del<br />
massimale. Ci rivolgiamo all’Unione Europea perché contribuisca in tutte le sedi<br />
internazionali a individuare una definizione precisa di “danno ambientale” e<br />
promuova strumenti e forme anche integrative di risarcimento.<br />
9) Stop al traffico nelle Bocche di Bonifacio. Chiediamo un impegno italiano ed<br />
europeo, anche in sede IMO, per giungere all’eliminazione del traffico dalle<br />
Bocche di Bonifacio, cominciando con l’adesione volontaria degli Stati U.E. e di<br />
quelli che hanno richiesto di entrare nella Comunità alle iniziative italo-francesi di<br />
limitazione dei traffici del naviglio di bandiera.<br />
10) Il petrolio non è solo un problema di trasporto, ma soprattutto ambientale<br />
Chiediamo che il trattamento delle questioni relative alle problematiche del<br />
trasporto marittimo di sostanze pericolose venga svolto a livello UE<br />
congiuntamente dalle Commissioni Ambiente e Trasporti e che si faccia chiarezza<br />
sui ruoli e sulle competenze dei ministeri nei rapporti internazionali e<br />
sovranazionali prevedendo anche la tempestiva comunicazione alle autorità<br />
ambientali di situazioni di crisi o di pericolo. È necessario che gli obiettivi<br />
ambientali vengano sempre più integrati all’interno delle disposizioni sulla<br />
sicurezza in <strong>mare</strong> proposte dall’Unione Europea che, pur condivisibili, finora<br />
hanno mantenuto un’accezione prettamente trasportistica.<br />
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