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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

una lunga vicenda giudiziaria che non ha ancora visto la parola fine. Nel<br />

frattempo le ruspe (pagate da chi aveva costruito abusivamente) hanno<br />

terminato d’abbattere la sopraelevata del Parco Saraceno, 800 metri di asfalto<br />

abusivo che collegavano la darsena con le strade principali. Una nuova<br />

primavera per il Villaggio Coppola, sul quale pendono ben 165 procedimenti<br />

penali, è iniziata. Questa accelerazione è dovuta, in buona parte,<br />

all'insediamento dell’allora Commissario Straordinario di Governo per le aree<br />

del territorio di Castel Volturno, il Prefetto Mario Ciclosi. Finalmente si passa<br />

ad una nuova fase, più incisiva, nella gestione della vicenda: sono nominati due<br />

Comitati operativi, nazionale e periferico, per coordinare le diverse attività e<br />

gli interventi. Nel frattempo 101 ettari della Pineta Grande, sopravvissuti al<br />

degrado, sono stati affidati al Corpo Forestale per un periodo sperimentale di<br />

tre anni, in modo che siano garantiti manutenzione e ripristino del verde. Ma il<br />

progetto di recupero del Villaggio Coppola non si deve fer<strong>mare</strong>: una torre è già<br />

stata abbattuta, ma occorre demolire le altre sette torri abusive e dare corso al<br />

progetto di riqualificazione dell’intera area. Gli interventi per il ripristino della<br />

legalità in una zona già tanto danneggiata, passa necessariamente attraverso il<br />

rigoroso rispetto della legge sull’abusivismo e il divieto assoluto di nuove<br />

concessioni.<br />

Lo Spalmatoio di Giannutri<br />

Una lunga fila di fatiscenti immobili in cemento armato per circa<br />

11.000 metri cubi, fa bella mostra di sé da oltre 10 anni nell'insenatura dello<br />

Spalmatoio a Giannutri, isola che fa parte del Parco nazionale dell'Arcipelago<br />

Toscano. Delle costruzioni, iniziate negli anni '80 dalla società Val di Sol e poi<br />

interrotte, rimangono oggi alcuni scheletri in cemento e qualche villetta in<br />

completo stato di abbandono. Dopo oltre 10 anni di oblio, la nuova società che<br />

ha acquisito gli immobili ha chiesto al Consiglio direttivo dell'Ente Parco il<br />

nulla-osta per “recuperare” il complesso. L'Ente Parco è in attesa di<br />

documentazione aggiuntiva dal Comune del Giglio (nel cui territorio rientra<br />

Giannutri) per chiarire una vicenda che presenta diversi lati oscuri.<br />

Il complesso residenziale di Fossa Maestra<br />

"A trenta metri dall'incantevole spiaggia di Marina di Carrara, la<br />

Società Casa Fiorita 2 sta costruendo un complesso immobiliare denominato<br />

Residence Paradiso, formato da tre piccoli gruppi di ville a schiera immersi nel<br />

verde": così nel dicembre del '92 veniva pubblicizzato su alcuni giornali la<br />

costruzione del complesso residenziale di "Fossa Maestra", in un'area dove il<br />

Piano regolatore prevedeva "attrezzature collettive balneari". Il circolo<br />

<strong>Legambiente</strong> di Carrara nell'aprile '93 ha presentato un esposto alla<br />

magistratura; nel luglio '95 il pretore ha condannato i responsabili a 20 milioni<br />

di multa "per aver realizzato un albergo in contrasto con quanto previsto dal<br />

Prg e per aver realizzato l'edificio in difformità rispetto alla concessione<br />

edilizia rilasciata dal comune". La sentenza è stata successivamente confermata<br />

in Cassazione. Sono passati quattro anni ma lo scheletro è ancora in piedi,<br />

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