mare monstrum 2002 - Legambiente
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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />
Il Salento piace e la formula natura/turismo sembra essere quella<br />
vincente per rilanciare il turismo di qualità e vincere la sfida dello sviluppo<br />
sostenibile. E mentre il Comune di Otranto portavoce di questa scelta politica<br />
di sviluppo sostenibile riceve le cinque vele di <strong>Legambiente</strong> come premio a<br />
questo impegno, ancora rimane sulla carta il Parco Otranto - S.Maria di Leuca,<br />
(L.R. 19/97 sulle aree protette) con una Regione Puglia che è in vetta ai primi<br />
posti nella classifica del cemento selvaggio affianco solo a Sicilia, Calabria e<br />
Campania.<br />
E’ tutto sommato recente la revoca da parte della Regione Puglia della<br />
legge scandalo 3/98 che ha inaugurato la stagione della deregulation totale<br />
sulla pianificazione territoriale e consegnato alla memoria illustri ecomostri.<br />
Ma la storia continua: in assenza di strumenti urbanistici e di ogni<br />
logica di programmazione territoriale, altre leggi meno note, come quella<br />
regionale n 13/2001, hanno previsto forme di semplificazione e accelerazione<br />
amministrativa per consentire ai Comuni di andare in deroga ai propri<br />
strumenti urbanistici finendo per affidare al solo buon senso degli Enti locali<br />
la destinazione e l’uso del proprio territorio.<br />
Strade aperte quindi alle speranze degli speculatori delusi, la Regione<br />
Puglia raddoppia e rilancia: un Piano Generale Regionale delle Coste che, in<br />
attesa della sua approvazione definitiva, deroga ai Comuni la gestione delle<br />
concessioni demaniali, così come previsto dalla legge, ma che rischia in questo<br />
modo di mettere all’asta il patrimonio costiero.<br />
E le danze sono aperte: un valzer di ruspe a ritmo di deroghe e<br />
violazioni sulle coste dei Comuni di Santa Cesarea Terme, quest’ultimo già<br />
entrato nella hit parade delle bandiere Nere riconosciute ai nuovi pirati del<br />
<strong>mare</strong> da <strong>Legambiente</strong>, seguono il comune di Salve, Castrignano del Capo e<br />
Nardò .<br />
Non rimangono a guardare gli altri comuni come Diso, Castro,<br />
Gagliano del Capo, Patù, Gallipoli, Ugento che vedono nella delega della<br />
Regione un occasione per rilanciare un improbabile turismo locale a favore di<br />
lobby imprenditoriali senza scrupolo. Le direttive del Piano Regionale delle<br />
coste, che dovrebbero ispirare le istruttorie dei Comuni per l’affidamento o il<br />
rinnovo delle concessioni demaniali marittime, di fatto prevedono meccanismi<br />
derogatori ai vincoli di salvaguardia ambientale, scatenando una vera e propria<br />
vendita all’asta al miglior offerente!<br />
Sembra definitivamente bloccato sul tavolo delle trattative l’iter per<br />
l’istituzione del parco Otranto - Santa Maria di Leuca, che pure nel tentativo di<br />
fare salvi gli strumenti urbanistici comunali vigenti e/o programmati con<br />
assurdi stralci, su tutto il perimetro costiero, di fatto già disattende i veri<br />
obiettivi della legge regionale sulle aree protette, inabissando le numerose<br />
grotte marine che caratterizzano il paesaggio costiero salentino e ogni azione<br />
volta alla sua conservazione e promozione.<br />
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