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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

caratteristiche dinamiche limitano la presenza di Posidonia oceanica ad una<br />

stretta cintura distribuita solo nel versante più orientale della Baia dei Maronti,<br />

grosso modo delimitato a terra tra Cava Olmitello e le Fumarole,<br />

probabilmente favorita dal ridosso offerto dal promontorio di S. Angelo e dalla<br />

geomorfologia del fondo, che presenta una ampia piattaforma a debole<br />

pendenza.<br />

Le osservazioni dirette in immersione effettuate durante lo studio pilota<br />

hanno mostrato una prateria ed un habitat particolarmente interessanti sia per<br />

quanto riguarda i popolamenti animali associati che in relazione alle<br />

caratteristiche geomorfologiche del fondale.<br />

La prateria di Posidonia oceanica si distribuiva tra 18 e 24-25 m circa di<br />

profondità, ed era insediata su matte avente limite inferiore eroso e netto posto<br />

a circa 24 m di profondità. In alcune zone era osservabile l’esposizione di una<br />

matte alta anche oltre 2 m, in altre la medesima è degradante verso la sabbia.<br />

Sulla sabbia erano presenti macchie limitate di Posidonia oceanica con i rizomi<br />

sepolti da evidenti ripple-marks dovuti all’elevato idrodinamismo della zona.<br />

Il limite superiore della prateria era posto a circa 18 m di profondità e<br />

pur rimanendo molto netto presentava uno spessore della matte inferiore<br />

(alcune decine di cm).<br />

Tra i popolamenti avevamo segnalato numerosi individui di Pinna<br />

nobilis (grosso bivalve protetto), anche di grandi dimensioni, presenti nelle<br />

numerose radure inframezzate alla prateria. La fauna sessile dei rizomi era<br />

particolarmente abbondante e varia (poriferi, briozoi e tunicati). Dalla<br />

mappatura disponibile in Marsella et al. (2001) si rilevava la presenzza di una<br />

discontinuità a circa metà dello sviluppo di questa formazione. Le misure di<br />

densità dei fasci, condotte tra 19 e 23 m di profondità hanno fornito un dato<br />

medio di 221 fasci/m 2 ed una copertura del fondale tra 60 e 80% (Dappiano et<br />

al., in stampa).<br />

Il 26 marzo <strong>2002</strong> iniziavano i lavori di ripascimento dell’arenile dei<br />

Maronti, condotti tramite il pompaggio sulla spiaggia di sedimento prelevato<br />

sui fondali prospicienti la costa dalla Nave-draga "Antogoon", specializzata per<br />

questo tipo di operazioni.<br />

Durante la tarda mattinata del 26 marzo la presenza di ingenti ammassi<br />

di foglie di Posidonia galleggianti nel tratto di <strong>mare</strong> a levante del porticciolo di<br />

Sant’Angelo, dove stava lavorando la Nave-draga, destava l’allarme di<br />

operatori locali della pesca e della subacquea sportiva. In seguito alle<br />

segnalazioni ricevute e all’interessamento della Capitaneria di Porto di Ischia,<br />

il personale del Laboratorio di Ecologia del Benthos effettuava nella mattinata<br />

del 27 c.m. ispezioni del materiale spiaggiato sia sulla spiaggetta interna al<br />

porto di Sant’Angelo che lungo il litorale dei Maronti.<br />

La situazione risultava essere la seguente:<br />

- lungo buona parte della spiaggetta di Sant’Angelo erano depositati<br />

ammassi di foglie singole e fasci fogliari di Posidonia evidentemente rimossi il<br />

giorno precedente, dato l’aspetto verde e vitale dei lembi foliari e l’assenza di<br />

segni di necrosi avanzata a carico delle basi delle foglie adulte;<br />

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