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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

LA CLASSIFICA DELLA PESCA DI FRODO NEL 2001<br />

Regione Infrazioni Persone denunciate Sequestri<br />

accertate o arrestate effettuati<br />

1 Sicilia ↔ 1.707 218 701<br />

2 Puglia ↔ 1.127 248 783<br />

3 Campania ↑ 643 189 309<br />

4 Marche ↓ 623 35 514<br />

5 Calabria ↑ 587 111 213<br />

6 Toscana ↑ 525 17 396<br />

7 Veneto ↓ 411 118 458<br />

8 Lazio ↓ 390 101 283<br />

9 Sardegna ↓ 317 8 1.656<br />

10 Emilia Romagna ↑ 274 91 107<br />

11 Liguria ↓ 235 14 78<br />

12 Abruzzo ↓ 166 4 123<br />

13 Molise ↔ 123 0 99<br />

14 Friuli Venezia Giulia ↔ 77 9 47<br />

15 Basilicata ↔ 2 1 2<br />

Totale 7.207 1.164 5.769<br />

Fonte: elaborazione <strong>Legambiente</strong> su dati Guardia di finanza, Corpo forestale<br />

dello Stato e regionale e Capitanerie di porto.<br />

9.2 La “miniera” datteri<br />

Il dattero di <strong>mare</strong> (Lithophaga lithophaga) è un mollusco bivalve<br />

perforatore che colonizza le rocce calcaree, fino a 35 metri di profondità. Ad<br />

eccezione di alcune zone in cui è divenuto una vera rarità, non è una specie in<br />

via di estinzione, ma la sua cattura provoca la distruzione delle scogliere in cui<br />

vive: i datteri vengono raccolti spaccando e sminuzzando la roccia con picconi,<br />

scalpelli e addirittura martelli pneumatici. Il risultato è la completa rimozione<br />

della copertura biologica dei substrati duri superficiali (da 0 a 15 metri di<br />

profondità), con conseguente desertificazione dei fondali. Si tratta di uno dei<br />

più gravi fenomeni di erosione della biodiversità in Mediterraneo. Il dattero<br />

vive nel suo cunicolo scavato nella roccia, in gallerie fusiformi che<br />

costituiscono dei veri e propri microhabitat popolati da un gran numero di<br />

organismi. Gli ambienti più minacciati dalla cattura del dattero sono quelli<br />

litoranei di falesia calcarea, particolarmente abbondanti proprio nelle aree<br />

prescelte per l’istituzione di riserve marine e risultato di processi evolutivi<br />

particolarmente lunghi e complessi. Le zone più battute dai datterai nel nostro<br />

paese sono le coste della penisola sorrentina, in particolare i fondali dell’area<br />

marina protetta di Punta Campanella, le coste pugliesi, quelle delle Cinque<br />

Terre e del litorale spezzino e le coste sud orientali della Sicilia.A causa della<br />

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