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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

stanno sprofondando e la diga è in cattive condizioni), e modalità di gestione<br />

(la società realizzatrice è fallita clamorosamente). La “fame” di posti barca in<br />

questo tratto di litorale è nota, ma si sarebbe potuto provvedere ricorrendo a<br />

soluzioni più rispettose del contesto costiero.Sempre nel Tigullio sta montando<br />

una grossa polemica sull’ipotesi di sistemazione del porto di Santa Margherita.<br />

Le obiezioni, in particolare, si concentrano sulla realizzazione di una diga di<br />

sottoflutto a ridosso del castello, che gli autori del progetto ritengono<br />

indispensabile per garantire la tranquillità dello specchio d’acqua protetto.<br />

L’ammissibilità del progetto dovrà dunque essere valutata alla luce dei risultati<br />

della valutazione di impatto ambientale.<br />

Merita attenzione anche il progetto di Noli-Spotorno, che ha messo<br />

d’accordo le aspirazioni dei due Comuni proponendo un porto a cavallo tra i<br />

loro territori. In quel punto, però, i fondali scendono rapidamente, tanto da<br />

limitare drasticamente la larghezza del bacino, nonostante la presenza di una<br />

diga posta in più di 10 metri d’acqua. Quattrini pubblici a disposizione non ce<br />

ne sono e il valore stimato dei posti d’acqua difficilmente arriverà a bilanciare<br />

il costo della costruzione. Ancora una volta, dunque, c’è il rischio concreto che<br />

per far quadrare i conti alla realizzazione del porto venga abbinata una<br />

speculazione edilizia sulle colline retrostanti.<br />

La situazione non è rosea neppure a Loano. Il porto, infatti, sembra<br />

destinato a creare problemi reali alle spiagge di Pietra Ligure. Per di più, i<br />

lavori di Loano sono rimasti a metà per molti anni, con risultati paesaggistici<br />

facilmente immaginabili. A Diano Marina, invece, è in progetto un<br />

ampliamento del porticciolo attuale che, a causa del suo rilevante aggetto dalla<br />

linea di costa, rischia di bloccare i flussi di sedimenti che provengono da un<br />

torrente e alimentano la spiaggia a ponente del porto. Al termine della spiaggia,<br />

già sotto Capo Berta, è possibile “ammirare” uno dei migliori mostri litoranei<br />

della Liguria, costituito da un’orrenda roulottopoli sovrastata dai resti<br />

incompiuti di un complesso immobiliare abbarbicato alla falesia sovrastante.<br />

Sospiro di sollievo per Imperia, il cui piano regolatore portuale<br />

inizialmente prevedeva l’occupazione di tutto il tratto di costa tra Oneglia e<br />

Porto Maurizio. Fortunatamente, trattandosi di un porto anche commerciale, la<br />

procedura di Via era di competenza nazionale ed il gruppo di valutazione lo ha<br />

bocciato. La revisione del piano che ne è conseguita ha notevolmente ridotto<br />

l’impatto delle opere previste. Va segnalato anche il caso di Sanremo, dove si<br />

vorrebbe saldare completamente Portosole con il vecchio porto pubblico,<br />

eliminando il tratto di spiaggia che si colloca tra i due bacini. Sebbene la<br />

spiaggia non abbia più un ruolo dal punto di vista balneare, dal punto di vista<br />

urbanistico è il solo elemento che evita la completa chiusura della città sul lato<br />

a <strong>mare</strong>, e dunque meriterebbe di essere conservata.<br />

Puglia: cresce il rischio speculazione<br />

La Regione Puglia, pur priva di un piano organico dei porti e degli<br />

approdi turistici, ha inserito una serie di opere portuali in delibere funzionali<br />

all’accesso ai fondi strutturali (ex POP, ora POR), che per la provincia di Lecce<br />

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