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mare monstrum 2002 - Legambiente

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<strong>Legambiente</strong> - Mare <strong>monstrum</strong> <strong>2002</strong><br />

prioritario bloccare i meccanismi socio-economici che alimentano l’abusivismo<br />

edilizio.<br />

Questo è necessariamente il presupposto per qualunque discussione<br />

seria sul riordino delle coste e per questo è comunque essenziale arrivare<br />

all’acquisizione delle case abusive. Solo così si può scoraggiare il nuovo<br />

abusivismo edilizio.<br />

Tutte le leggi di sanatoria non hanno ottenuto alcun risultato in termini<br />

di risanamento ed hanno di converso rilanciato l’abusivismo edilizio.<br />

Queste constatazioni portano ad una conclusione quasi banale: I<br />

contenuti degli artt. 4-5-6 (sanatoria e deregulation), contraddicono gravemente<br />

i principi generali e gli obiettivi che presiedono alla formulazione dello stesso<br />

DDL: infatti la norma prevede il potenziamento della strumentazione<br />

urbanistica generale attraverso la creazione del Piano regionale nonché<br />

consentendo ai comuni di far scattare le norme di salvaguardia solo dopo<br />

l’approvazione dello schema di massima del Prg. In estrema sintesi il DDL<br />

proposto è una pericolosissima mina: dietro l’apparenza di un condivisibile<br />

rafforzamento della disciplina urbanistica in Sicilia, nasconde una volgare<br />

sanatoria edilizia promessa in campagna elettorale ed un regalo ai peggiori<br />

interessi speculativi che da venticinque anni aspettano di poter ripartire<br />

all’assalto della fascia costiera.<br />

L’assalto dei nuovi barbari<br />

Sono decine i casi che in questi anni <strong>Legambiente</strong> ha fatto conoscere<br />

anche attraverso il viaggio di Goletta Verde. Segnalazioni, vertenze, blitz,<br />

conferenze stampa, convegni: un tam tam ininterrotto per difendere un<br />

territorio dalle mille bellezze ma in continuo pericolo. E purtroppo anche<br />

quest’anno registriamo alcune new entry nella saga della mala gestione del<br />

territorio. Ne segnaliamo alcune: storie diverse che raccontano, meglio di tante<br />

parole, qual è il futuro che gli amministratori locali riservano a quest’Isola.<br />

Campofelice di Roccella (Pa)<br />

Sulla costa tirrenica della Sicilia, tra la zona industriale di Termini<br />

Imerese e la rinomata città normanna di Cefalù, a due passi dall’antica città di<br />

Himera, c’è, nel territorio del comune di Campofelice di Roccella, una lunga<br />

spiaggia di sabbia finissima.<br />

Il litorale è interrotto da una roccia isolata, dove, pare fin dai tempi<br />

degli arabi, si erge una torre fortificata, chiamata dal geografo Edrisi, Saharat<br />

al hadid, la rupe di ferro.<br />

I resti adesso rimasti sono d’origine medievale: insieme alla torre, ben<br />

visibile, ci sono quelli di un antico casale, con annessi diversi ambienti e locali.<br />

Alcuni mesi fa, l’Amministrazione Comunale di Campofelice di<br />

Roccella ha approvato un progetto presentato da una ditta privata che,<br />

ipotizzando un pseudo intervento di recupero dell’antico insediamento, vuole<br />

in realtà nascondere il suo vero obiettivo: la costruzione di un mega-albergo,<br />

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