Scarica - Centro Terapia Cognitiva
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idealizza la loro relazione e i pochi momenti nell’infanzia in cui c’è<br />
stata sintonia. Giuditta, come emerge anche dalla storia di sviluppo,<br />
fa prevalere l’autocontrollo sulla tenerezza e sul calore emotivo<br />
eccetto che nei momenti in cui la fi glia manifesta un malessere o<br />
una malattia. La madre si concentra soprattutto sul benessere fi sico<br />
e sul buon rendimento scolastico, poca attenzione è invece data<br />
al benessere emotivo: quando il corpo di Margherita parla la madre<br />
anticipa e defi nisce i vissuti e le emozioni della fi glia, facendo sviluppare<br />
nella ragazza un senso pervasivo di inaffi dabilità che dalle<br />
sensazioni corporee si estende con il tempo all’immagine di sé.<br />
IMMAGINE DI SÉ<br />
Margherita non riesce a dare una defi nizione di sé, si sente senza<br />
spessore e senza contorno. Distingue tra idee – vera espressione<br />
della personalità e del carattere – e opinioni, che si modellano a<br />
partire dall’ascolto attento del punto di vista degli altri: sa di aver<br />
acquisito negli anni una buona capacità dialettica che le permette<br />
di sentirsi molto a suo agio nel rielaborare le idee altrui ma fatica<br />
a prendere delle posizioni a livello sociale e interpersonale. Non<br />
si sente pienamente consapevole delle sue idee, non riesce a padroneggiarle,<br />
si fa prendere dal bisogno di costruire un discorso<br />
solido, ben fatto e così spesso deve fare i conti con le premesse che<br />
saltano e di conseguenza non riesce a esporsi perché ha paura della<br />
critica spietata delle persone. Dato che i suoi contorni vengono delineati<br />
a partire dai commenti e dal giudizio degli altri, quando si<br />
sente criticata, a disagio o molto confusa si rifugia nella dialettica<br />
e nella razionalità: il canale verbale e l’astrazione diventano uno<br />
strumento per dare temporaneamente un contorno alla sua immagine,<br />
anche se poi si sente comunque vuota e inesistente. Dovendo<br />
provare a descriversi, non riuscendo ad utilizzare il canale grafi co<br />
richiesto dall’attività, utilizza una serie di aggettivi che sottolineano<br />
la vacuità e la confusione: indefi nita, indefi nibile, impulsiva e<br />
tremendamente razionale, indecisa, insicura. Negli ultimi anni ha<br />
raggiunto però maggiore consapevolezza rispetto a questi temi: se<br />
prima si comportava in un certo modo per assecondare l’immagine<br />
che gli altri avevano di lei ora inizia a riconoscere il signifi<br />
cato di alcuni tratti vivendoli come personali, intimi e in grado<br />
di dare contorno. Vista l’estrema insicurezza Margherita si sente<br />
spesso inadeguata, fragile e incapace di muoversi nell’ambiente<br />
in assenza di un punto di riferimento: senza giudizio dell’altro è<br />
come se non esistesse. Grande è quindi l’investimento nei confronti<br />
108 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012