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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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potremmo predire che dovremmo avere lo stesso comportamento<br />

nel gruppo farmaco e nel gruppo combinato, infatti i pazienti del<br />

gruppo combinato fi nivano la terapia ma continuavano il farmaco,<br />

ma non è così. Che variabile condividono i pazienti che hanno fatto<br />

la psicoterapia e quelli che hanno fatto la combinata? Quale variabile<br />

non hanno i pazienti in terapia farmacologica? I clinici che<br />

si occupano di pazienti anziani avranno certamente già risposto,<br />

è la separazione. La separazione, infatti, è un momento così cruciale<br />

nel mondo emotivo dell’anziano, a causa dei numerosi lutti<br />

che questi pazienti spesso hanno dovuto affrontare nel corso della<br />

vita e la separazione di adesso, si propone come il riacutizzarsi del<br />

dolore del lutti passati. Inoltre, come abbiamo riportato in precedenza<br />

uno dei fattori di richio della depressione dell’anziano è<br />

l’isolamento e la fi ne della terapia orientate alla risoluzione del<br />

sintomo depressive, non incudendo questa dimensione nel lavoro<br />

terapeutic lasciano l’anziano nuovamente solo. Per questo motivo<br />

mi è impossibile pensare a una terapia che possa essere effi cace nel<br />

tempo che non si occupi di queste dimensioni nell’anziano. Infatti<br />

il terapeuta nel gruppo di psicoterapia deve far uscire il paziente<br />

dal suo ragionamento interiore e solipsistico (Pezzati 2007) e a<br />

traghettarlo verso il gruppo e in seguito verso il mondo esterno. Il<br />

terapeuta deve ancor di più, con questi pazienti, assumere il ruolo<br />

di “caronte” e traghettare il paziente da una dimensione personale<br />

di isolamento (io-isolato) a una dimensione relazionale con il terapeuta<br />

(io-terapeuta) a una dimensione di gruppo (io-gruppo),<br />

la condivisione e l’integrazione questo passaggio permette al paziente<br />

un cambiamento da ruolo passivo ad attivo nel gruppo e<br />

nel mondo, in contrapposizione al ruolo passivo che il paziente<br />

assume (partecipano alla lezione) nella terapia cognitive comportamentale<br />

classica. Il ruolo passivo inoltre non permette quella<br />

co-costruzione del percorso terapeutico che è garanzia della sua<br />

effi cacia come ben illustrato da Bara (2007). Questo cambiamento<br />

di ruolo del paziente è ben evidenziato e sottolineato dal terapeuta<br />

che progressivamente deve passare da attivo a passivo e incoraggiare<br />

lo spazio mentale comune e l’autonomia, e a fi ne terapia<br />

diventare sempre meno presente diminuendo i suoi interventi .La<br />

psicoterapia cognitiva quindi, deve lavorare necessariamente con il<br />

paziente anziano per uscire dall’isolamento, sulla dimensione relazionale<br />

ed emotiva. Attraverso questa dimensione è fondamentale<br />

per il paziente depresso anziano, fare l’esperienza della validazione<br />

personale prima con il terapeuta e poi con il gruppo è infatti una<br />

condizione indispensabile alla terapia, la validazione del valore del<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

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