29.05.2013 Views

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

passaggio dalla richiesta di attaccamento con risposta dell’operatore<br />

che porge la bambola alla risposta della persona affetta da<br />

demenza di accudimento della bambola e riduzione della richiesta<br />

di attaccamento?<br />

Le ipotesi che si possono formulare a tal proposito sono dal nostro<br />

punto di vista tre.<br />

La prima ipotesi è che la risposta alla bambola sia infl uenzata dalla<br />

storia di attaccamento della persona affetta da demenza. Questo<br />

spiegherebbe come mai, in condizioni simili di deterioramento<br />

cognitivo, alcune persone accudiscono la bambola mentre altre<br />

rifi utano chiaramente di prendersene cura e tendono a evitarla.<br />

Le prime sembrerebbero spostarsi dal piano dell’attaccamento a<br />

quello dell’accudimento, le seconde invece rimangono sul piano<br />

dell’attaccamento.<br />

La seconda ipotesi è che la situazione proposta nella Doll therapy<br />

favorisca la costruzione di un signifi cato condiviso tra persona affetta<br />

da demenza e personale di cura. Il gesto dell’operatore che<br />

porge la bambola con cura e valida l’esperienza emotiva vissuta<br />

dalla persona con demenza risponde alla richiesta di signifi cato in<br />

quanto “prendersi cura di un altro conspecifi co più fragile e vulnerabile”<br />

è qualcosa di umanamente condivisibile e innato (Bowlby,<br />

1988). Nella Doll therapy la persona con demenza fa un’esperienza<br />

di senso in cui è attivamente coinvolta nell’attribuzione di signifi<br />

cato alla realtà (è lei ad attribuire alla bambola la valenza di un<br />

bambino e a decidere se accudirlo o meno) in continuità con i propri<br />

modelli operativi interni. Il fatto che questo avvenga all’interno<br />

di una relazione di cura con l’operatore favorisce la costruzione di<br />

un signifi cato comune e condivisibile nel qui ed ora.<br />

La terza ipotesi è che la relazione con l’operatore nel momento in<br />

cui porge la bambola sia per la persona affetta da demenza una<br />

risposta alla richiesta di attaccamento. In questo caso la bambola<br />

è un mediatore della relazione ma il vero effetto terapeutico è la<br />

risposta al bisogno di attenzione manifestato e la rottura di una<br />

condizione di isolamento della persona affetta da demenza.<br />

Considerando questa ultima ipotesi si riapre il circolo delle rifl essioni<br />

e in particolare: se così fosse, come mai la persona continua<br />

ad accudire la bambola anche in assenza dell’operatore?<br />

CONCLUSIONI<br />

Tutto ciò ha risvolti molto interessanti per lo psicoterapeuta a<br />

orientamento costruttivista che lavora in questo ambito.<br />

68 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!