29.05.2013 Views

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

Scarica - Centro Terapia Cognitiva

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

vissuto della persona affetta da demenza. In linea con le recenti<br />

ricerche di Miesen (2010) e Bisiani (2012) possiamo ipotizzare<br />

che la teoria dell’attaccamento di Bowlby rappresenti una possibile<br />

chiave di lettura rispetto alla Doll therapy. Come già spiegato la<br />

malattia espone la persona a un senso di minaccia frequente per la<br />

propria integrità fi sica e psichica paragonabile a ciò che Miesen ha<br />

descritto come “costante perdita di controllo e sicurezza”. In particolare<br />

la malattia porta a una progressiva perdita del signifi cato<br />

attribuibile alle cose e agli eventi e questo risulta particolarmente<br />

stressante. Le memorie di esperienze passate riaffi orano ma senza<br />

una continuità con l’esperienza presente generando un senso di<br />

confusione e incertezza. La teoria dell’attaccamento ci ricorda che<br />

gli esseri umani sono dotati di un sistema innato su base biologica<br />

che attiva comportamenti fi nalizzati alla ricerca di protezione e<br />

vicinanza nel momento in cui si sperimenta insicurezza e questo<br />

si ripete nel corso di tutta l’esistenza di una persona. La perdita<br />

di memoria e l’incapacità di riconoscere i volti familiari fa sì che<br />

la richiesta di attaccamento non sia rivolta solo alle fi gure signifi -<br />

cative (familiari o personale di cura) ma anche a persone sconosciute<br />

scambiate talvolta per fi gure del proprio passato. Possiamo<br />

quindi supporre che di fronte all’esperienza ripetuta di perdita di<br />

signifi cato e di sicurezza la persona con demenza attivi richieste<br />

di attaccamento fi nalizzate ad ottenere vicinanza e rassicurazione.<br />

La modalità con cui viene espresso attaccamento sarà differente<br />

da persona a persona e rifl etterà lo stile di attaccamento maturato<br />

nel corso della vita. Di fatto i differenti comportamenti manifestati<br />

dalle persone affette da demenza sembrano rifl ettere differenti<br />

stili di attaccamento: alcuni manifestano rabbia o isolamento, altri<br />

ansia, pedinamento, attaccamento fi sico costante, lamentele, altri<br />

pongono domande ripetitive e ricercano conferme, altri ancora<br />

mostrano reazioni più disorganizzate.<br />

In quest’ottica il porgere una bambola alla persona con demenza<br />

che chiede attaccamento può sembrare un controsenso: ad un<br />

bisogno di protezione si risponde con la proposta di curare un<br />

bambino. Eppure l’esperienza empirica mostra come sia il gesto<br />

relazionale dell’operatore sia l’oggetto in questione contribuiscano<br />

a creare una situazione “generatrice di senso” tale per cui la persona<br />

affetta da demenza si tranquillizza e spesso manifesta reazioni<br />

emotive tipiche del sistema dell’accudimento, ad esempio gioia nel<br />

vedere la bambola, preoccupazione che stia bene, soddisfazione<br />

nel cullarla o farla giocare.<br />

A questo punto sorge spontanea una domanda: come spiegare il<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

67

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!