Scarica - Centro Terapia Cognitiva
Scarica - Centro Terapia Cognitiva
Scarica - Centro Terapia Cognitiva
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
vivo la possibilità dapprima di pensare, poi di dire la propria sofferenza,<br />
percorrendo modalità relazionali altre in un contesto protetto.<br />
Strategie differenti per l’affronto e lo sguardo agli eventi della<br />
vita sono stati per lui precursori di una fl essibilità sia cognitiva<br />
che emotiva. Giacomo ha quindi sperimentato che esiste un luogo<br />
sicuro che può alleggerire, fatto dallo stesso elemento dal quale nel<br />
passato rifuggiva: le persone.<br />
BEATRICE<br />
Beatrice ha 71 anni e vive in RSA da tre. La scelta del ricovero,<br />
avviene a seguito di una malattia invalidante che la costringe su<br />
una sedia a rotelle, privandola dell’autonomia necessaria per poter<br />
vivere in casa da sola. Vedova e madre di due fi glie, una vive in<br />
America mentre l’altra è più vicina; entrambe molto legate alla<br />
mamma. Beatrice arriva nel gruppo fortemente depressa (GDS<br />
pari a 12/15) con una storia di tentativi di suicidio alle spalle.<br />
Beatrice si presenta come una donna lamentosa e richiedente, passa<br />
le sue giornate nella sala comune, seduta in carrozzina, fermando<br />
chiunque passi per lamentarsi della sua situazione. Da tutti nella<br />
casa, sia residenti che personale, viene defi nita “la depressa” .<br />
Fisicamente Beatrice è una donna minuta, capelli grigi lisci di media<br />
lunghezza tenuti in ordine da un cerchietto, porta gli occhiali<br />
piuttosto spessi con gli occhi spesso socchiusi. Il capo d’abbigliamento<br />
indossato più frequentemente è la tuta con calzature chiuse<br />
molto simili a pantofole più che a scarpe. È costretta su una<br />
carrozzina, anche se nelle fasi d’igiene e di messa a letto riesce,<br />
se aiutata, a reggersi in piedi per qualche minuto. La carrozzina<br />
con la quale è accompagnata, perché autonomamente non riesce a<br />
spostarsi, ha un piano dove si appoggia, pranza e scrive. Durante<br />
il percorso terapeutico viene alla luce la storia di una donna parecchio<br />
indipendente, madre di famiglia impegnata e attenta con il<br />
marito e con le due fi glie, pur essendo impiegata a tempo pieno per<br />
un’azienda. Fin dall’inizio Beatrice mostra diffi coltà ad esprimersi,<br />
interviene solo se interpellata, intervallando le frasi del suo intervento<br />
con lunghi silenzi. Queste diffi coltà, s’ipotizza derivino non<br />
solo dall’essere in gruppo, con tutto ciò che comporta in termini di<br />
svelamento e condivisione, ma anche dall’incapacità di Beatrice di<br />
relazionarsi con gli altri in un modo diverso dalla solita lamentosa<br />
richiesta di aiuto. Non racconta volentieri di sé, ha visto nel tempo<br />
il suo corpo cambiare e non lo ha accettato: non è pensabile accettarsi<br />
in un corpo non più autonomo che non le permette d’essere<br />
Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012<br />
Appunti...<br />
del <strong>Centro</strong><br />
<strong>Terapia</strong><br />
<strong>Cognitiva</strong><br />
89