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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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ase alla sua volontà e alle sue esigenze senza modellarsi sui bisogni<br />

degli altri. Per quanto riguarda la regolazione delle distanze in<br />

fase di aggancio, e ancora oggi nei momenti di grande sofferenza,<br />

sembra di essere sulle montagne russe: passa repentinamente da<br />

momenti in cui mi chiede espressamente cosa deve fare cercando<br />

in tutti i modi di farsi benvolere a situazioni in cui m’impedisce di<br />

intervenire, contestando le riformulazioni che costruiamo insieme.<br />

All’interno del clima cooperativo che si è creato nella relazione<br />

terapeutica, stiamo provando a esplorare le modalità sfi danti che<br />

mette in atto nelle relazioni per defi nire i suoi confi ni. Per questo,<br />

non essendo ancora pronta ad andare in profondità a caldo,<br />

nell’immediatezza della relazione, la invito spesso a esplicitare<br />

quello che sente e prova cercando di riconoscere insieme quando<br />

si sente criticata e giudicata, così da non lasciare troppo spazio<br />

ai suoi pensieri persecutori. Uno degli indicatori più signifi cativi<br />

del sistema competitivo costantemente attivo è il suo tono di voce,<br />

squillante cantilenante e pronto ad intensifi carsi quando si sente<br />

contraddetta o quando andiamo a toccare qualche nervo scoperto.<br />

Spesso le sedute terminano con un “Va beh, però cosa devo fare<br />

con... ” che non rappresenta una richiesta di defi nizione ma una<br />

contestazione: Margherita sente la distanza della sua terapeuta e<br />

non sempre è capace di tollerarla. Questi elementi concreti permettono<br />

di andare a guardare cosa succede nel qui e ora, quando si<br />

attivano la rabbia e la delusione.<br />

LE DIFFICOLTÀ DEL TERAPEUTA<br />

Margherita ha i capelli rossicci, una manciata di lentiggini sul viso,<br />

frequenta la mia stessa scuola superiore nella mia stessa sezione e<br />

con i miei stessi insegnanti. Quando ci incontriamo per la prima<br />

volta, porta addirittura un paio di occhiali verdi, molto simili a<br />

quelli che avevo io da adolescente. Nel primo colloquio mi sento<br />

rilassata e tranquilla, riesco a rimanere attenta e concentrata per<br />

tutto l’incontro, alcuni racconti mi risuonano nella pancia risvegliando<br />

sensazioni e ricordi degli anni del liceo. Sento immediatamente<br />

tenerezza, calore e agio nella relazione. Questi elementi<br />

favoriscono la creazione di un clima accogliente, facendo sentire<br />

Margherita un po’ meno pesce fuor d’acqua, ma rappresentano<br />

sicuramente anche un fattore da tenere costantemente sotto i rifl<br />

ettori: nella prima fase della terapia, complice la mia limitata<br />

esperienza di terapeuta, faticavo a stare un passo indietro a causa<br />

di queste sovrapposizioni che riattivavano la mia memoria. Ora<br />

118 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012

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