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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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problematiche del momento e l’esposizione ripetuta nel corso del<br />

tempo ha permesso alle signore di familiarizzare con essa e talvolta<br />

anche di riconoscerla come il proprio bambino o nipotino.<br />

In generale i comportamenti osservati nei casi sopracitati, così<br />

come in casi simili, sono riferibili a comportamenti di accudimento<br />

(cullare, accarezzare, baciare, stringere al petto, sistemare i vestiti,<br />

pettinare) e di esplorazione (manipolare, muovere, osservare con<br />

attenzione, annusare). In alcuni casi viene manifestata la preoccupazione<br />

di dar da mangiare, di cambiare i vestiti o di mettere a<br />

letto la bambola, come se la persona con demenza rievocasse dei<br />

bisogni tipici di un bambino di quell’età e si attivasse per trovare<br />

risposte. Vengono espressi stati d’animo riconoscibili come la gioia,<br />

la sorpresa, la tenerezza, la preoccupazione. Molto spesso le persone<br />

si tranquillizzano e si addormentano con la bambola in braccio.<br />

IPOTESI ESPLICATIVE SULLA DOLL THERAPY<br />

A PARTIRE DALLA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO<br />

L’osservazione di numerose esperienze di successo di Doll therapy<br />

in contesti istituzionali ha generato nelle sottoscritte una forte curiosità<br />

e il desiderio di comprendere meglio i meccanismi psicologici<br />

sottostanti. La nostra speranza è in primis quella di avvicinarci<br />

sempre di più al signifi cato che la Doll therapy ha per la persona<br />

affetta da demenza. Alcune domande sorgono spontanee. Come<br />

mai le persone affette da demenza nell’accudire la bambola si<br />

tranquillizzano e riducono le richieste di attaccamento? Come mai<br />

la doll therapy, pur in condizioni simili di malattia, ha per alcuni<br />

soggetti risvolti positivi e per altri no?<br />

Ad oggi nessuna ricerca ha prodotto risultati esplicativi in questo<br />

senso. Recenti studi hanno dimostrato che l’utilizzo di bambole con<br />

soggetti affetti da demenza ha successo nel ridurre manifestazioni<br />

d’ansia, agitazione psicofi sica, wandering, shadowing, ritiro sociale<br />

e aggressività (Piccoli, 2003; James, 2006; Elingford, 2007).<br />

Le bambole risultano uno strumento terapeutico nel favorire una<br />

maggior attività e comunicazione in persone affette da demenza<br />

istituzionalizzate che presentano apatia e ritiro sociale (Mackenzie,<br />

2007). Vi è in generale consenso nel ritenere questo un approccio<br />

non infantilizzante e rispettoso della persona poiché favorisce esperienze<br />

emotivamente positive e rinforza la relazione con il personale<br />

di cura. E’ dimostrato quindi che la bambola può rappresentare<br />

uno strumento di cura se ben utilizzato ma rimangono irrisolti gli<br />

interrogativi sul signifi cato che questa esperienza possa avere nel<br />

66 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012

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