Scarica - Centro Terapia Cognitiva
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Murphy, Woollfolk e Budney (1988) invece dimostrarono come le<br />
emozioni di rabbia e paura dessero risultati inferiori di quelli ottenuti<br />
da soggetti che utilizzavano il rilassamento in una prova in cui<br />
i soggetti dovevano stringere un dinamometro il più forte possibile:<br />
la condizione di rilassamento ha permesso ai soggetti di ottenere<br />
prestazioni più elevate. Un altro aspetto evidenziato è relativo alla<br />
pertinenza al compito delle immagini: i soggetti che usavano immagini<br />
rilevanti (“immagina di fornire una buona prestazione”)<br />
otteneva risultati migliori di coloro che si servivano di immagini<br />
irrilevanti (cercare nella propria memoria condizioni di umore positivo<br />
o eseguire compiti cognitivi come contare alla rovescia) (Lee,<br />
1990).<br />
Il modello del triplo codice di Murphy e Jowdy (1990) ben rappresenta<br />
l’intento di utilizzare gli aspetti emotivi da noi presi in considerazione<br />
per lo studio; gli autori basano la teoria su tre elementi<br />
interagenti tra loro: l’immagine, la risposta somatica e il signifi -<br />
cato. Secondo questa prospettiva l’immagine in grado di rappresentare<br />
il mondo esterno/interno con un alto realismo, ovvero nel<br />
modo più dettagliato e vivido possibile per il soggetto, stimola risposte<br />
somatiche del tutto simili a quelle prodotte in situazioni reali,<br />
soprattutto se le immagini sono soggettivamente signifi cative.<br />
È stato così costruita una procedura di lavoro PdC (procedura che<br />
verrà successivamente descritta) in cui, per ogni soggetto dello<br />
studio sulla PdC, le immagini utilizzate possano essere soggettivamente<br />
signifi cative.<br />
Attraverso la visualizzazione si possono attuare effi caci tecniche<br />
di concentrazione, come ad esempio scomporre il gesto tecnico in<br />
movimenti elementari e riviverlo al rallentatore.<br />
La visualizzazione può essere inoltre utile in casi particolari come<br />
il controllo del dolore o programmi di riabilitazione.<br />
Con l’imagery, la visualizzazione (immaginazione mentale) del<br />
movimento da compiere è possibile pensare di effettuare una determinata<br />
azione (per es. salire le scale) ricreando insieme al movimento<br />
le emozioni ad esso associate, come la FF.<br />
L’intervento di imagery potrebbe essere ampliato riproducendo subito<br />
dopo nella realtà il movimento precedentemente immaginato.<br />
La sua riproduzione potrebbe essere scomposta in tante piccole<br />
parti (es. alzare la gamba, poggiare il piede ecc) ponendo attenzione<br />
a ciascuno step che compone l’intero movimento. In questo<br />
senso si parla di Motor Imagery, cioè di un processo cognitivo attivo<br />
in cui i movimenti vengono eseguiti mentalmente, senza che<br />
ci sia un movimento reale del corpo. Mudler et al (2007) a partire<br />
Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012<br />
Appunti...<br />
del <strong>Centro</strong><br />
<strong>Terapia</strong><br />
<strong>Cognitiva</strong><br />
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