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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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spinta dal senso di effi cacia vissuto nella relazione con i bambini e<br />

dall’approvazione della madre.<br />

Nella seconda fase, vista l’intensità e la pervasività del disturbo,<br />

diventa centrale la contestualizzazione del sintomo e la ricerca dei<br />

fi li che collegano questa paura dilagante con la vita quotidiana.<br />

Margherita non ricorda cosa sia successo prima della crisi di panico<br />

avvenuta in Friuli dalla nonna, è come se un fulmine avesse<br />

squarciato il suo cielo sereno. Risulta improduttivo cercare di dare<br />

una collocazione spazio-temporale e affettiva al terrore di potersi<br />

fare del male perdendo il controllo: la ragazza tende a razionalizzare,<br />

a cercare una teoria che spieghi l’accaduto, non riuscendo ad<br />

entrare in contatto con la pancia e le emozioni si perde in esercizi<br />

dialettici estremamente ingarbugliati ed affascinanti da cui spesso<br />

è diffi cile distoglierla. Condivido con lei il primo obiettivo del<br />

nostro lavoro: cercare di recuperare le sensazioni, le emozioni, i<br />

pensieri che sperimenta nel qui e ora delle crisi d’ansia - invece che<br />

limitarsi a vivere gli attacchi di panico deve provare ad osservarsi<br />

mentre avvengono. Inizialmente questo è un compito molto diffi cile<br />

perché Margherita, in balia dei vissuti dissonanti ed estremi che<br />

accompagnano gli attacchi, fatica nel recuperare gli avvenimenti<br />

scatenanti anche per la sua profonda resistenza a cercare delle cause<br />

relazionali ai momenti di crisi: il suo terrore più intimo è mettere<br />

in discussione il rapporto con la madre scoprendo che alla base<br />

della loro complicità ci sia solo un essere “unite contro l’avversario”<br />

e non un sentimento autentico. Gradualmente, lavorando<br />

sugli episodi quotidiani, Margherita si rende conto di quali sono le<br />

situazioni che scatenano il panico, di quali sono i pensieri che le<br />

passano in quel momento per la testa e gli scopi che muovono il suo<br />

comportamento e attivano le sue emozioni. In questa fase di ricostruzione<br />

utilizziamo spesso lo schema A-B-C di Ellis come griglia<br />

che guida all’auto-osservazione e al riconoscimento dell’esistenza<br />

di un legame tra le valutazioni (C) degli eventi scatenanti (A) e le<br />

sue emozioni e il suo comportamento (B). Margherita scopre che<br />

spesso prima dell’emergere delle crisi d’ansia c’è stata una discussione<br />

con la madre, in cui si è sentita giudicata e criticata. Questa<br />

consapevolezza la porta a leggere in un modo più comprensibile<br />

il primo attacco di panico: “Finalmente ero riuscita a convincere<br />

la mamma a farmi andare al campo di lavoro organizzato dall’associazione<br />

in Spagna, nel viaggio in macchina le avevo elencato<br />

tutte le mie buone motivazioni e le avevo strappato un sì. Appena<br />

arrivati, mentre stavamo alzando tutte le tapparelle di casa della<br />

nonna, ha iniziato a dire che quando lei era giovane se uno andava<br />

114 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012

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