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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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logia depressiva induca una restrizione delle abituali attività quotidiane,<br />

che a sua volta si associa con la paura di cadere, e che causa<br />

una ulteriore compromissione del senso di autoeffi cacia personale<br />

e una riduzione dell’autostima. In aggiunta a ciò il vissuto di fatica<br />

che sovente si accompagna a stati depressivi potrebbe rendere le<br />

persone meno sicure e consapevoli delle proprie capacità e perciò<br />

più timorose di cadere.<br />

C’è infi ne un sostanziale accordo nella letteratura nell’evidenziare<br />

un legame tra paura di cadere e qualità della vita, nella sfera della<br />

salute mentale e della vita sociale, con una riduzione delle attività<br />

piacevoli e una maggiore chiusura relazionale.<br />

Da questa breve descrizione è evidente come la paura di cadere sia<br />

un fenomeno complesso e abbia un’origine multifattoriale.<br />

Interventi<br />

Se alcuni fattori che si associano a questo vissuto non sono modifi -<br />

cabili (sesso, età, precedenti cadute) su tutti gli altri è teoricamente<br />

possibile intervenire.<br />

Pochi sono gli studi che hanno valutato la fattibilità e l’effi cacia<br />

di specifi ci interventi volti alla riduzione di tale paura. Alcuni si<br />

basano esclusivamente sull’attività fi sica mentre altri comprendono<br />

anche attività più strettamente correlate agli aspetti cognitivi.<br />

Tra questi vi è, ad esempio, un intervento educativo e cognitivo –<br />

comportamentale (Tennstedt et al., 1998) i cui obiettivi sono sia<br />

un aumento della conoscenza del fenomeno della caduta sia un incremento<br />

della fi ducia nella propria autoeffi cacia personale e nella<br />

capacità di controllare pensieri disfunzionali e comportamenti<br />

non effi caci. Le tecniche usate sono la ristrutturazione cognitiva,<br />

la promozione di comportamenti sicuri e azioni pianifi cate oltre a<br />

esercizi di resistenza fi sica.<br />

Infi ne è di fondamentale importanza intervenire anche sulla strutturazione<br />

dell’ambiente domestico per cercare di ridurre gli ostacoli<br />

o i fattori che possono essere considerati rischiosi per l’anziano.<br />

IMAGERY<br />

Il termine imagery o visualizzazione indica ”tutte quelle esperienze<br />

quasi-sensoriali e quasi-percettive di cui siamo coscienti e che per<br />

noi esistono in assenza si quelle condizioni di stimolo che realmente<br />

determinano quelle specifi che reazioni sensoriali e percettive”<br />

(Richardson, 1969 da A. Cei – Psicologia dello sport). L’ambito<br />

sportivo ha fornito all’imagery uno dei maggiori campi di applica-<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

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