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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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gioco, ha smesso di rispondere ai loro messaggi e alle loro chiamate<br />

per vedere cosa avrebbero fatto e avere la conferma del loro affetto<br />

sincero. La tendenza a considerare i comportamenti come opinioni<br />

la porta a temere di essere stata scoperta e per questo abbandonata:<br />

“Quando ho iniziato ad uscire con loro mi sono costruita un<br />

personaggio, per avere degli argomenti di conversazione. Ho detto<br />

di essere vegetariana, e da lì in avanti ho sempre sentito il bisogno<br />

di giustifi care ogni mia scelta. Ad esempio? Non posso usare deodoranti<br />

testati sugli animali perché gli altri possono pensare che<br />

non sono coerente e scoprire che li ho ingannati”.<br />

La malattia nasconde quindi delle emozioni, rabbia delusione e<br />

senso di colpa, con cui non ha mai familiarizzato perché bandite<br />

dal sistema famigliare. Mentre scrivo queste pagine Margherita sta<br />

provando ad esplorarle, sia a livello corporeo che relazionale, con<br />

momenti di arresto e regressione: la paura di staccarsi dalla madre<br />

e di sentirsi persa nella confusione è davvero paralizzante. Inoltre<br />

ha avuto degli sprazzi di consapevolezza – non ancora consolidati<br />

nell’immagine di sé - rispetto al signifi cato relazionale dei sintomi<br />

corporei: fi n dall’infanzia essere malata e sofferente è stata l’occasione<br />

che le ha permesso di scegliere senza dover comunicare<br />

verbalmente la propria decisione. Mostrare il malessere è la strada<br />

che, da sempre, le ha dato la possibilità di ottenere dalla madre la<br />

vicinanza affettiva e l’autorizzazione all’esplorazione. Anche con<br />

gli amici forse sta strumentalizzando la malattia per recuperare il<br />

senso di appartenenza.<br />

LA RELAZIONE TERAPEUTICA<br />

Costruire una relazione con Margherita richiede necessariamente<br />

la creazione di un rapporto di condivisione e cooperazione con la<br />

madre, solo in questo modo sembra possibile ottenere uno spazio<br />

di manovra il più possibile sgombero da sue ingerenze e condizionamenti.<br />

In entrambe le occasioni, infatti, non è Margherita a<br />

manifestare il bisogno di un supporto: la madre, su suggerimento<br />

di professionisti formati alla gestione del benessere emotivo delle<br />

persone (la professoressa referente del CIC e uno psichiatra), si<br />

vede costretta a riconoscere la possibilità di una correlazione tra i<br />

sintomi somatici della fi glia e problematiche di tipo affettivo e relazionale.<br />

Giuditta è estremamente resistente al lavoro psicologico<br />

ma nello stesso tempo è molto preoccupata per la fi glia, soprattutto<br />

per le graduali restrizioni della vita sociale che limitano e condizionano<br />

sempre più anche la sua quotidianità. Quando mi contatta<br />

116 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 10 Anno 2012

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