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Gaetano Donizetti Maria Stuarda - musica ... - Teatro La Fenice

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BIBLIOGRAFIA<br />

<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> è stato uno dei lavori teatrali del musicista a cui la <strong>Donizetti</strong>-Renaissance degli<br />

ultimi decenni ha più giovato. L’opera è stata ripresa e incisa più volte in tempi moderni – oltre<br />

all’importante ripresa del 1958, dovuta a Gianandrea Gavazzeni, memorabile è rimasto l’allestimento<br />

del Maggio Musicale Fiorentino nel 1967, con Leyla Gencer e Shirley Verrett quali protagoniste<br />

e la regia di Giorgio De Lullo – e ha avuto l’onore di essere la partitura inaugurale dell’edizione<br />

critica, curata da Anders Wiklund sulla base dell’autografo conservato presso lo<br />

Stiftelsen Musikkulturens Främjande di Stoccolma. 20 I primi saggi di un certo interesse sulla <strong>Maria</strong><br />

<strong>Stuarda</strong> risalgono invece agli anni Settanta e Ottanta e sono contenuti per la maggior parte nei<br />

primi numeri del «<strong>Donizetti</strong> Society Journal». Nella prima uscita della rivista citiamo i due articoli<br />

di John Allitt, che propone una descrizione in chiave allegorica del personaggio dell’infelice<br />

regina scozzese, e di John Watts, il cui contributo elenca le rappresentazioni di <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> tra<br />

il 1958 e il 1973, riportando data, luogo, direttore e interpreti, 21 mentre nel terzo numero, dedicato<br />

quasi interamente all’opera, segnaliamo due saggi di William Ashbrook: 22 il primo è incentrato<br />

sulla tormentata genesi del lavoro, dovuta ai problemi con la censura napoletana e ai numerosi<br />

ripensamenti del musicista, e sulla sua struttura <strong>musica</strong>le, il secondo si sofferma invece<br />

sulle problematiche relative al libretto, confrontato con la sua fonte letteraria e studiato nelle sue<br />

diverse versioni. Contenuti all’interno della stessa rivista (nel quinto numero) sono il prezioso contributo<br />

del soprano Leyla Gencer, che esamina le difficoltà interpretative delle regine donizettiane<br />

– oltre a <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> sono analizzati i ruoli della prima donna in Anna Bolena e Roberto Devereux<br />

– e l’articolo di Fulvio Lo Presti, nel quale l’autore affronta diversi aspetti del lavoro, indicandolo<br />

come il risultato più importante della moderna rivalutazione donizettiana. 23 Più specificamente<br />

dedicato al rapporto con la fonte il recente contributo di Helga Lühning. 24<br />

Per la loro completezza e varietà di spunti analitici occorre segnalare alcuni dei programmi di<br />

sala redatti per le moderne rappresentazioni dell’opera. Legato alle manifestazioni <strong>musica</strong>li svoltesi<br />

nel corso dell’ottavo Festival <strong>Donizetti</strong> è il volume relativo a <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> che raccoglie gli<br />

interventi di alcuni dei principali studiosi donizettiani – si veda in particolare il contributo di Gabriele<br />

Dotto e Roger Parker, 25 nel quale i due musicologi descrivono le scelte metodologiche operate<br />

per la redazione dell’edizione critica dell’opera –, mentre del programma di sala edito per l’allestimento<br />

del lavoro al <strong>Teatro</strong> Regio di Torino nel 1999 citiamo l’articolo di Paolo Cecchi che,<br />

dopo una introduzione basata sulla fortuna italiana della <strong>Maria</strong> Stuart di Schiller nei primi decenni<br />

dell’Ottocento, propone un attento studio della pièce del drammaturgo tedesco e un’analisi<br />

chivio storico Ricordi, <strong>Donizetti</strong> a Casa Ricordi. Gli autografi teatrali, a cura di Alessandra Campana, Emanuele<br />

Senici, Mary Ann Smart, 1998.<br />

20 <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>. Tragedia lirica di Giuseppe Bardari, a cura di Anders Wiklund, partitura, 2 voll., Milano-<br />

Bergamo, Ricordi-Comune di Bergamo, 1991 («Edizione critica delle opere di <strong>Gaetano</strong> <strong>Donizetti</strong>, 1»).<br />

21 JOHN STEWART ALLITT, «<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>». Notes on Aspects of Platonic and Traditional Thought, e JOHN<br />

WATTS, «<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>» in performance 1958-1973, «The <strong>Donizetti</strong> Society Journal», 1, 1974, pp. 17-29, e 31-40.<br />

22 WILLIAM ASHBROOK, «<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>». The Opera and its Music,e«<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>». The Libretto, its Source,<br />

the Historical Background and Variants, ivi, 3, 1977, pp. 73-83 e 97-105.<br />

23 LEYLA GENCER, Notes on the Interpretation of <strong>Donizetti</strong>’s Queens, e FULVIO STEFANO LO PRESTI, <strong>Maria</strong><br />

<strong>Stuarda</strong> regna felicemente sulla Renaissance donizettiana, ivi, 5, 1984, pp. 208-215, e 217-230.<br />

24 HELGA LÜHNING, Wenn <strong>Maria</strong> Stuart in die Oper geht. Von Schillers Drama zum Libretto für <strong>Donizetti</strong>, in<br />

Edition und Übersetzung. Zur wissenschaftlichen Dokumentation des interkulturellen Texttransfers. Beiträge der<br />

Internationalen Fachtagung der Arbeitsgemeinschaft für germanistische Edition, 8. bis 11. März 2000, a cura di<br />

Bodo Plachta e Winfried Woesler, Tübingen, Niemeyer, 2002, pp. 419-433.<br />

25 GABRIELE DOTTO-ROGER PARKER, L’edizione critica di «<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>», in Ottavo Festival <strong>Donizetti</strong> e il<br />

suo tempo. Opere e concerti, Bergamo, Comune di Bergamo, 1989, pp. 53-55 (programma di sala).<br />

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