Gaetano Donizetti Maria Stuarda - musica ... - Teatro La Fenice
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<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>, libretto e guida all’opera<br />
a cura di Federico Fornoni<br />
<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> conobbe vicende travagliate: composta nel 1834 per il <strong>Teatro</strong> di San<br />
Carlo di Napoli, fu proibita dopo la prova generale, probabilmente per intervento diretto<br />
del re. 1 <strong>La</strong> partitura venne prontamente rifusa in Buondelmonte, su un nuovo libretto<br />
di Pietro Salatino del tutto diverso (una faida tra famiglie fiorentine ambientata<br />
nel Duecento), e, approvata, andò in scena al San Carlo in questo travestimento il 18<br />
ottobre 1834. 2 Nel frattempo <strong>Maria</strong> Malibran decise di interpretare <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>, cosa<br />
che accadde al <strong>Teatro</strong> alla Scala il 30 dicembre 1835. Per la première milanese, <strong>Donizetti</strong><br />
aggiunse una sinfonia e il duetto già introdotto nel Buondelmonte che destinò a<br />
Leicester e <strong>Maria</strong>, e adattò la parte della protagonista alle straordinarie capacità della<br />
Malibran. 3<br />
Tale complessa situazione è riflessa nello stato delle fonti, che non permettono di ricostruire<br />
con precisione né la versione originaria per Napoli, né la forma in cui l’opera<br />
venne presentata la prima volta a Milano. 4 Anche il libretto a stampa per la prima<br />
1 A tutt’oggi non sono chiare le cause di questa decisione, nonostante il ritrovamento di importanti documenti<br />
ad essa legati (cfr. JEREMY COMMONS, «<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>» and the Neapolitan Censorship, «The <strong>Donizetti</strong> Society<br />
Journal», 3, 1977, pp. 151-167).<br />
2 <strong>Donizetti</strong> riscrisse i recitativi e inserì un duetto e un coro tratti da opere precedenti (Fausta e Alina, regina<br />
di Golconda), oltre a qualche piccolo colpo di lima qua e là; probabilmente non fu soddisfatto di questo pasticcio,<br />
ma nuovi e prestigiosi impegni lo attendevano: l’inaugurazione della stagione scaligera con Gemma di Vergy<br />
(26 dicembre 1834) e il debutto a Parigi con Marino Faliero (12 marzo 1835).<br />
3 Con lo stesso criterio il compositore semplificò, al contempo, il ruolo di Elisabetta per Giacinta Puzzi Toso,<br />
interprete meno dotata. <strong>La</strong> genesi di <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> e i successivi cambiamenti cui fu sottoposta l’opera sono dettagliatamente<br />
descritti da ELIZABETH HUDSON nell’Introduzione storica in <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>. Tragedia lirica di Giuseppe<br />
Bardari, a cura di Anders Wiklund, partitura, 2 voll., Milano-Bergamo, Ricordi-Comune di Bergamo, 1991,<br />
pp. XI-XXII («Edizione critica delle opere di <strong>Gaetano</strong> <strong>Donizetti</strong>, 1»).<br />
4 L’autografo della partitura conservato presso lo Stiftelsen Musikkulturens Främjande di Stoccolma – fonte<br />
principale dell’edizione critica – testimonia infatti un work in progress, a metà strada fra la versione solo provata<br />
a Napoli nel 1834 e quella andata in scena a Milano nel 1835. Finché era a Napoli, <strong>Donizetti</strong> vi apportò infatti<br />
le modifiche che riteneva necessarie (il manoscritto non rispecchia dunque più la versione del 1834), ma quando<br />
si trasferì a Milano non lo portò con sé e non poté aggiornarlo con le modifiche effettuate durante le prove (e così<br />
esso non rispecchia ancora la versione del 1835). Per quanto riguarda il libretto disponiamo di una copia autografa<br />
di Giuseppe Bardari che ovviamente non comprende il duetto inserito a Milano; questo documento, forse<br />
destinato al vaglio della censura, risulta lacunoso nella punteggiatura e nelle didascalie, oltre a presentare numerosi<br />
errori di copiatura; è conservato a Firenze, Biblioteca Nazionale, Fondo <strong>La</strong>nari 9.3. Bardari era un giovane<br />
studente di diciassette anni alla sua prima e ultima esperienza teatrale. Sulla stesura del libretto ebbe un ruolo preponderante<br />
il compositore, autore probabilmente del piano iniziale.