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I beni culturali come motore per - Biclazio.it

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za concorrente. La Corte si è pronunciata<br />

affermando che la norma non è lesiva delle<br />

competenze regionali, in quanto "trattandosi<br />

di <strong>beni</strong> oggetto del servizio, <strong>per</strong> la cui concessione<br />

deve essere corrisposto canone allo<br />

Stato e <strong>per</strong> i quali, tra l'altro, è previsto il<br />

r<strong>it</strong>orno nella disponibil<strong>it</strong>à del Ministero <strong>per</strong> i<br />

<strong>beni</strong> <strong>culturali</strong> alla cessazione della concessione,<br />

è evidente che la convenzione concessoria<br />

dei servizi disciplinata dalla disposizione in<br />

esame e del regolamento ministeriale ivi previsto<br />

non può che concernere servizi finalizzati<br />

a <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong>, di cui appunto allo Stato<br />

sono riservate la t<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à e la gestione, oltre<br />

che la tutela". In tal modo l'applicazione del<br />

dettato cost<strong>it</strong>uzionale è stata declinata a partire<br />

dal rispetto del principio dominicale.<br />

La sentenza della Corte Cost<strong>it</strong>uzionale 272<br />

del 27 luglio 2004, infine, pur non essendo<br />

specificatamente rifer<strong>it</strong>a alla materia <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong>,<br />

cost<strong>it</strong>uisce un ulteriore approfondimento<br />

delle questioni relative alle sfere di<br />

competenza statale e regionale. Essa, infatti,<br />

scaturisce da un ricorso della Regione<br />

Toscana, la quale, in riferimento agli articoli<br />

117 e 118 della Cost<strong>it</strong>uzione, ha impugnato<br />

l'articolo 14, commi 1 e 2 del D.L. 269 del<br />

30 settembre 2003, Disposizioni urgenti <strong>per</strong><br />

favorire lo sviluppo e <strong>per</strong> la correzione dell'andamento<br />

dei conti pubblici, convert<strong>it</strong>o,<br />

con modificazioni, nella L. 326 del 24<br />

novembre 2003. Come si legge dal testo della<br />

Sentenza la normativa impugnata ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

la distinzione fra servizi pubblici locali di<br />

rilevanza industriale e servizi pubblici locali<br />

privi di rilevanza industriale con quella fra servizi<br />

pubblici locali di rilevanza economica e<br />

servizi pubblici locali privi di rilevanza economica<br />

ed ha specificato che le disposizioni che<br />

disciplinano puntualmente le modal<strong>it</strong>à di<br />

gestione dei servizi pubblici locali - anch'esse<br />

oggetto di modifica - attengono alla tutela<br />

della concorrenza e sono inderogabili ed integrative<br />

delle specifiche normative di settore.<br />

La Regione Toscana sostiene che tali disposizioni,<br />

introducenti una disciplina dettagliata<br />

ed autoapplicativa dei servizi pubblici locali di<br />

rilevanza economica e dei servizi pubblici<br />

locali privi di rilevanza economica, non sarebbero<br />

ascrivibili a nessuna delle materie che, ai<br />

sensi del secondo comma dell'articolo 117<br />

della Cost<strong>it</strong>uzione, sono di competenza legislativa<br />

esclusiva dello Stato. A parere della<br />

ricorrente, non si potrebbe far neanche riferimento<br />

alla competenza statale in materia di<br />

tutela della concorrenza, contemplata nel<br />

comma 2 dell'articolo 117, in quanto al massimo<br />

si potrebbe far riferimento alla promozione<br />

della concorrenza. La Corte si è pronunciata<br />

in favore della Regione Toscana.<br />

Il contesto normativo cui riferire le pol<strong>it</strong>iche<br />

regionali e degli Enti locali in materia di<br />

musei appare dunque caratterizzato da una<br />

notevole incertezza relativamente a tutti gli<br />

amb<strong>it</strong>i di attiv<strong>it</strong>à.<br />

Decreto Legislativo 42 del 22 gennaio<br />

2004, Codice dei <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong> e del<br />

paesaggio<br />

Del Decreto Legislativo 42 del 22 gennaio<br />

2004, Codice dei <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong> e del paesaggio,<br />

alcuni aspetti rivestono ai nostri fini il<br />

maggior rilievo.<br />

In primo luogo importa che l'attenzione<br />

venga anche rivolta al tema della valorizzazione,<br />

venuto alla ribalta specie a segu<strong>it</strong>o dell'intenso<br />

dibatt<strong>it</strong>o sviluppatosi a partire dagli<br />

anni Sessanta e segnatamente negli anni<br />

Novanta circa la gestione dei <strong>beni</strong> <strong>culturali</strong> e<br />

soprattutto delle organizzazioni museali (7).<br />

Secondo il Codice la valorizzazione "consiste<br />

nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina<br />

delle attiv<strong>it</strong>à dirette a promuovere la conoscenza<br />

del patrimonio culturale e ad assicura-<br />

7. L. 59/97, L.127/97; D. Lgs. 112/98, che <strong>per</strong> primo ha defin<strong>it</strong>o le attiv<strong>it</strong>à di tutela, gestione, valorizzazione e promozione<br />

con le relative competenze. La netta separazione tra tutela e valorizzazione è avvenuta con la Legge cost<strong>it</strong>uzionale<br />

3/2001 Modifiche al t<strong>it</strong>olo V della seconda parte della Cost<strong>it</strong>uzione.<br />

BIC Notes – marzo 2006 – Focus<br />

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