HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea
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Inibitori diretti orali della trombina<br />
Gli inibitori diretti orali della trombina hanno effetti plurimi sulla coagulazione, inibendo la<br />
formazione di brina, l’attivazione trombina-mediata dei fattori V, VIII, XI e XIII e l’aggregazione<br />
piastrinica trombina-mediata. Inoltre riducono la generazione di trombina indotta dal<br />
tissue factor.<br />
Gli inibitori diretti della trombina sviluppati per uso orale, monovalenti, sono rappresentati<br />
dallo ximelagatran, dal dabigatran e dall’ AZD-08 7.<br />
Lo ximelagatran, inibitore diretto orale della trombina, confrontato con il warfarin in due<br />
ampi studi, SPORTIF III (2) condotto in aperto e SPORTIF V ( ) condotto in doppio cieco, ha dimostrato<br />
una non inferiorità rispetto al warfarin. Purtroppo i problemi di epatotossicità<br />
hanno portato all’interruzione dei programmi di sviluppo del farmaco.<br />
Il dabigatran è un inibitore diretto reversibile della trombina. Il suo profarmaco dabigatran<br />
etexilato, che è convertito dalle esterasi plasmatiche a dabigatran, ha una biodisponibilità<br />
del 6. %, un’emivita di 12-17 ore ed ha per l’80% un’eliminazione renale. Non richiede un<br />
monitoraggio della coagulazione, tuttavia il livello di anticoagulazione può essere valutato<br />
misurando il trombin clotting time o l’ecarin clotting time, determinazioni di possibile utilità<br />
in caso di emorragie. Analogamente l’aPTT può essere utile per identicare una eccessiva<br />
anticoagulazione in situazioni di emergenza. L’efcacia e la sicurezza del dabigatran<br />
nella prevenzione dello stroke nella FA non valvolare sono state testate nell’ampio studio<br />
di fase III RE-LY che ha incluso 18.11 pazienti con FA ( , ) . Nel RE-LY i pazienti sono stati<br />
randomizzati a ricevere in aperto warfarin oppure in doppia cecità due dosi sse di dabigatran<br />
110 mg bid oppure 1 0 mg bid. L’outcome primario di stroke ed embolia sistemica<br />
in un follow-up mediano di due anni ha avuto un’incidenza simile nei pazienti trattati con<br />
dabigatran 110 mg rispetto al warfarin (1. % vs 1.71%) ed un’incidenza minore del %,<br />
statisticamente signicativa (p