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HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea

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Le ragioni di questo fenomeno non sono chiare ma si suppone che sia cambiata la tipologia<br />

dei pazienti sottoposti ad impianto perché più anziani ed affetti da comorbidità, quali<br />

insufcienza renale, respiratoria, cardiaca e diabete mellito (tutti fattori predisponenti le<br />

infezioni del sistema di stimolazione). Inoltre sono aumentati gli impianti più complessi per<br />

la resincronizzazione cardiaca, che richiedono più frequenti sostituzioni chirurgiche. Parallelamente<br />

è incrementata la mortalità per infezione che è passata dal 2.91% nel 199<br />

al .69% nel 2008 (cioè un incremento dell’1% per decade). Queste osservazioni implicano<br />

l’applicazione di protocolli di antibiotico-prolassi nei confronti dei patogeni più comunemente<br />

in causa (cioè gli Stalococchi) e la crescente diffusione di tecniche e di materiali<br />

per le procedure di espianto endovascolare degli elettrocateteri denitivi infetti ( ) . Nel ns.<br />

Laboratorio è in uso dal 2007 un protocollo di prolassi con Amoxicillina+ Acido Clavulanico<br />

2 gr. e.v. in singola somministrazione, 1 ora prima dell’impianto; le medesime dosi<br />

sono ripetute ogni 8 ore e continuate per giorni nel post-operatorio solo in categorie di<br />

pazienti ad alto rischio di infezione quali i portatori di protesi valvolari cardiache. Questa pratica,<br />

concordata con gli Infettivologi e ponderata per le caratteristiche microbiologiche della<br />

ora batterica isolata nel ns. Ospedale, è facilmente attuabile, a basso costo e molto efcace.<br />

Infatti, il numero di infezioni riscontrate negli anni 2008-2010 a livello della tasca del<br />

Pace-maker, è inferiore a quanto riportato in letteratura (Figura 1 e Tabella ).<br />

Oltre alle disposizioni di regola (“ zona ltro “ antistante alla Sala, norme antisettiche, meticoloso<br />

lavaggio delle mani degli operatori, decontaminazione e disinfezione della Sala<br />

Operatoria con vapori di Iodio), il nostro protocollo prevede l’impiego di teli sterili plasticati<br />

sulla cute e il trattamento della cute integra del paziente con antibatterici (Clorexidina):<br />

si ritiene verisimile che il rigore nell’applicazione del protocollo abbia contribuito all’abbattimento<br />

del numero di infezioni locali e sistemiche.<br />

Contributo del Laboratorio di Elettrostimolazione a studi multicentrici<br />

• Il ns. laboratorio ha partecipato allo studio internazionale OPTI-MIND (Clinical Outcome<br />

of Pacemaker paTIents according to pacing Modality and primary INDications) con l’invio<br />

del database relativo alla raccolta prospettica ed osservazionale di pazienti n° = 70,<br />

impiantati con pace-maker mono- o bicamerali in conformità all’attuale pratica clinica.<br />

Gli scopi dello studio, che ha completato l’arruolamento a giugno 2011 di > 1700 pazienti<br />

in 68 Centri da 1 Nazioni, sono:<br />

• la valutazione della mortalità per tutte le cause ad un follow-up di 2 anni (endpoint<br />

primario);<br />

• la valutazione della mortalità cardiaca o della prima causa cardiaca di ospedalizzazione<br />

correlate al tipo di stimolazione, la necessità di up-grading a stimolazione bi-ventricolare<br />

o cardio-debrillatore ad un follow-up di 2 anni (endpoint secondari).<br />

Una sottoanalisi del database ha esaminato l’impatto nella pratica clinica dei siti di stimolazione<br />

alternativa nel ventricolo destro, partendo da presupposto che la stimolazione apicale<br />

del ventricolo destro sia fonte di effetti deleteri sul ventricolo sinistro ( -8) . I risultati<br />

preliminari del registro OPTI-MIND, presentati al 12° Workshop Internazionale Venice<br />

Arrhythmias 2011, riportano che solo il 14.8% dei primi impianti era effettuato con elettrodo<br />

ventricolare collocato in sede medio-settale o nel tratto di efusso del ventricolo de-

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