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HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea

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• Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici<br />

• Angiograa coronarica. Se riscontrate stenosi coronariche critiche, queste vengono trattate<br />

mediante PCI.<br />

• Angio-TC dell’aorta toracica e addominale, dei vasi iliaci e dei vasi femorali<br />

I candidati alla TAVI vengono ricoverati presso il reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale<br />

San Martino 1 o 2 giorni prima della procedura. Tutti vengono premedicati con ASA e<br />

clopidogrel; qualora il soggetto non sia già in terapia di mantenimento con clopidogrel<br />

7 mg/die si effettua un carico di clopidogrel da 00 mg.<br />

Inoltre si provvede al posizionamento di un catetere venoso centrale il giorno prima<br />

della procedura.<br />

Gestione intraoperatoria dei pazienti (TAVI transfemorale)<br />

Le prime procedure si svolgono in presenza di un Proctor; ogni operatore può eseguire una<br />

procedura autonomamente dopo averne eseguite 10 sotto la supervisione del Proctor. Ogni<br />

impianto viene eseguito da parte del cardiologo interventista del Centro che ha inviato il paziente.<br />

Per quanto riguarda le TAVI in accesso transfemorale (TF-AVI) totalmente percutanee,<br />

il cardiologo interventista porta a termine la procedura senza l’ausilio del<br />

cardiochirurgo, che è comunque presente in sala di emodinamica per la gestione delle<br />

eventuali complicanze; qualora invece sia necessario l’isolamento chirurgico dell’accesso<br />

arterioso, questo viene effettuato dal cardiochirurgo. Le procedure si svolgono in presenza<br />

di un cardioanestesista, di norma a paziente sveglio e blandamente sedato con midazolam;<br />

la sala è comunque attrezzata per poter ottenere rapidamente una sedazione più profonda<br />

o effettuare una conversione in anestesia generale. Gli accessi vascolari che utilizziamo per<br />

eseguire la procedura sono i seguenti :<br />

• Catetere venoso centrale<br />

• Catetere venoso periferico<br />

• Arteria radiale per il monitoraggio invasivo della pressione arteriosa<br />

• Due accessi arteriosi femorali (uno per posizionare la protesi, l’altro per effettuare i controlli<br />

angiograci e per il passaggio dei devices emostatici)<br />

• Vena femorale per il posizionamento di un pace-maker temporaneo, necessario per eseguire<br />

il rapid pacing (qualora si impianti una protesi Edwards SAPIEN) e come copertura<br />

in caso di bradiaritmia intra- o post-procedurale<br />

Di norma non utilizziamo l’ecocardiograa transesofagea intraprocedurale, poiché è difcilmente<br />

compatibile con l’esecuzione della procedura a paziente sveglio; siamo comunque<br />

attrezzati per poter effettuare un ecocardiogramma transesofageo in breve tempo.<br />

Gestione intraoperatoria dei pazienti (TAVI transapicale)<br />

Per quanto riguarda le TAVI in accesso transapicale (TA-AVI) il primo operatore è sempre il<br />

cardiochirurgo, aiutato dal cardiologo interventista. L’impianto è effettuato in anestesia generale<br />

con intubazione orotracheale. Gli accessi vascolari necessari sono gli stessi descritti<br />

per le TF-AVI; è però sufciente un solo accesso arterioso femorale, dal momento che la<br />

protesi viene impiantata per via transapicale. Tutte le TA-AVI vengono effettuate con l’ausilio<br />

dell’ecocardiogramma transesofageo intraprocedurale. L’apice cardiaco viene aggredito<br />

mediante una mini-toracotomia al V-VI spazio intercostale sinistro.

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