HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea
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(aneurisma del ventricolo sinistro e / o trombo, FA, prolungato riposo a letto, ritardata rimozione<br />
della cannula). Uno studio recente ha valutato l'uso della bivalirudina in monoterapia<br />
in alternativa alla UFH combinata con un GPIIb / IIIa inhibitor: tassi signicativamente<br />
più bassi di emorragia severa indicano che nei pazienti con STEMI ad alto rischio di sanguinamento<br />
la bivalirudina è preferibile. Ulteriori outcome clinici valutati nel corso di un<br />
anno (RCT HORIZONS) hanno confermato il maggior benecio di bivalirudina in monoterapia<br />
vs UFH in associazione ad un inibitore della glicoproteina IIb-IIIa. Ancora incertezza<br />
invece rimane nella prima fase della PCI, quando le complicanze trombotiche sembrano essere<br />
più elevate con bivaluridina in monoterapia. Tuttavia, questo non ha modicato a lungo<br />
termine i risultati clinici, probabilmente perché la trombosi acuta dello stent in ospedale può<br />
essere affrontata tempestivamente, a differenza del ritardo che comporta la stenosi dello<br />
stent fuori dall'ospedale. Fondaparinux inne è risultato inferiore a UFH nel contesto della<br />
PCI primaria nei pazienti con STEMI (OASIS-6)<br />
Straticazione del rischio.<br />
La valutazione del rischio è un aspetto fondamentale della pratica clinica , di rilevante importanza<br />
non solo per il paziente ma anche per il medico. Nel lungo termine permette infatti<br />
un controllo di qualità e una valutazione di economia sanitaria, di sussidio ai singoli<br />
operatori, alle istituzioni e agli organismi per valutare, confrontare e regolamentare le prestazioni.<br />
La rivascolarizzazione miocardica infatti è appropriata quando i risultati positivi attesi,<br />
in termini di sopravvivenza o outcomes (sintomi, stato funzionale e/o qualità della<br />
vita), superano le prevedibili conseguenze negative della procedura. Numerosi modelli<br />
sono stati sviluppati per la straticazione del rischio: un'analisi comparativa di questi ha<br />
dimostrato che negli studi disponibili sono in gran parte valutati modelli di rischio individuali<br />
in diverse popolazioni di pazienti con misure di outcome diverse presentate in momenti<br />
diversi. Restringendo queste limitazioni l'indicazione ad attenersi ad un modello<br />
piuttosto che ad un altro, è importante sottolineare che nessun punteggio di rischio può<br />
prevedere con precisione gli eventi in un singolo paziente. In denitiva la straticazione del<br />
rischio dovrebbe essere utilizzata come una guida, mentre il giudizio clinico e il dialogo<br />
multidisciplinare (Heart Team) restano indispensabili.<br />
Per quanto concerne la Regione Liguria, coerentemente con le altre Regioni italiane, il Medico<br />
di Guardia di P.S. e/o Cardiologo ,contestualmente alla interpretazione del tracciato ed<br />
alla ipotesi diagnostica di STEMI, potrà comunque, per individuare i pazienti ad alto e basso<br />
rischio, seguire lo schema proposto dal gruppo TIMI qui di seguito riportato.<br />
TIMI RISK SCORE STEMI Punti<br />
Età > 7 anni<br />
Età > 6 anni e < 7 anni 2<br />
Diabete – Ipertensione arteriosa – Angina 1<br />
P.A. sistolica < 100 mmHg<br />
Frequenza cardiaca > 100 2<br />
Killip II – III – IV 1<br />
Peso minore di 67 Kg 1<br />
IMA anteriore o BBSin di nuova insorgenza 1<br />
Tempo pre-trombolisi > ore 1