HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea
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Trial Clinici sulla Terapia Cellulare:<br />
End Point Strumentali o Clinici?<br />
Filippo Crea<br />
Dipartimento di Medicina Cardiovascolare, Policlinico Universitario Sacro Cuore "Agostino<br />
Gemelli", Università Cattolica, Roma<br />
Negli ultimi 10 anni, dopo la dimostrazione sperimentale che il cuore non è un organo terminalmente<br />
differenziato e che la somministrazione intramiocardica di cellule staminali è<br />
in grado di migliorare la funzione cardiaca dopo un infarto, probabilmente anche attraverso<br />
la rigenerazione tessuto miocardico, numerosi trial clinici hanno confermato che la somministrazione<br />
intracoronarica o intramiocardica di cellule staminali di derivazione midollare,<br />
in pazienti con infarto recente, è associata ad un miglioramento della frazione d’eiezione<br />
(FE). Simili risultati sono stati ottenuti con la somministrazione intracoronarica di cellule staminali<br />
in pazienti con cardiomiopatia ischemica. Tre meta-analisi hanno dimostrato che il<br />
miglioramento della FE nei pazienti trattati con cellule staminali rispetto ai pazienti non<br />
trattati è del - %. Il numero di pazienti arruolato in questi trial non raggiunge la potenza<br />
statistica necessaria per stabilire se il miglioramento della FE si traduce in un miglioramento<br />
della sopravvivenza. Tuttavia, esso è simile a quello osservato nei grandi trial che hanno valutato<br />
i beta-bloccanti e gli antagonisti del sistema renina-angiotensina in pazienti con<br />
scompenso cardiaco: in questi trial che avevano una potenza statistica sufciente per valutare<br />
end point clinici, il miglioramento della FE era, in effetti, associato ad una riduzione<br />
della mortalità.<br />
Queste considerazioni lasciano sospettare che l’utilizzazione di cellule staminali in pazienti<br />
con scompenso cardiaco possa non solo migliorare la FE, ma anche la sopravvivenza. Tuttavia<br />
è ovvio che la correttezza di questa estrapolazione può solo essere dimostrata da un<br />
trial di grandi dimensioni con end point clinici. Gli end point strumentali sono molto utili per<br />
stabilire l’opportunità di un trial clinico di grandi dimensioni. Infatti, se un intervento terapeutico<br />
non li migliora, un trial clinico di grandi dimensioni è probabilmente inutile. Se invece<br />
un intervento terapeutico li migliora diventa opportuno un trial clinico di grandi<br />
dimensioni per vericare se questo miglioramento si trasla in un una riduzione di end point<br />
clinici. L’esperienza recente con il Torcetrapib che migliora in maniera spettacolare il pro-<br />
lo lipidico ma aumenta la mortalità è un esempio, certamente non l’unico, che dimostra<br />
la necessità di operare questa verica.<br />
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