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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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migliore perché connette due proprietà strutturali suggerendo anche un nesso<br />

causale tra di esse.<br />

Ciò che è chiaro comunque è che spiegare significa derivare logicamente, e<br />

che ogni spiegazione va presentata come una derivazione logica. Nel caso E sia<br />

un evento singolare effettivamente accaduto la derivazione logica può essere<br />

data da uno o più fatti noti come accaduti mediante una o più leggi di natura.<br />

Seguendo Hempel, l’evento da spiegare E (explanandum) si deriva da un<br />

explanans che consta di una classe di leggi L1 & …& Ln e di condizioni iniziali<br />

C1….Ck.<br />

Questa idea apparentemente banale, nota come teoria delle leggi di copertura o<br />

schema di Hemperl­Oppenheim, in realtà è una fonte di problemi. Ne<br />

distingueremo due tipi: in primis bisogna porre delle restrizioni su questa<br />

definizioni iniziale. Supponiamo per esempio che E e C1 siano identiche o<br />

logicamente equivalenti oppure due descrizioni dello stesso fenomeno. In questo<br />

caso avremmo che Ci è un elemento della spiegazione di E, cioè che E spiega E.<br />

Questo può sembrare assurdo ma nella storia della scienza si è verificato più<br />

spesso di quanto non si pensi. Nella commedia di Molière “Il Borghese<br />

Gentiluomo” si ironizza suglia aristotelici che spiegavano la capacità dell’oppio<br />

di far dormire dicendo che possedeva un virtus dormitiva. Per un neopositivista il<br />

significato di questo enunciato è indistinguibile dall’explanandum (le proceduree<br />

di verifica sono identiche), per cui in questo caso, nonostante le apparenze, si<br />

spiega E mediante E. Altre condizioni restrittive hanno lo scopo di evitare altre<br />

banalizzazioni: per esempio se A spiega E, non bisogna permetter che E spieghi<br />

A, quindi bisogna garantire che questa relazione non sia simmetrica.<br />

Ma la più interessante difficoltà è stata vista da Hempel per il fatto che L1…<br />

Ln possono essere non leggi ineccepibili ma leggi probabilistico­induttive (p.es<br />

il 99% dei fiammiferi sfregati si accende). Questo impone una correzione dello<br />

schema iniziale perché l’explanandum in questo caso non segue con la certezza<br />

del 100% ma con una certezza inferiore. Stando così le cose dobbiamo precisare<br />

il grado di certezza (probabilità) della conclusione specificandolo anche<br />

formalmente. Per Hempel –che distingue questo schema chiamandolo statisticoinduttivo­<br />

la probabilità della conclusione date le premesse deve comunque<br />

essere molto alta (regola dell’alta probabilità) .<br />

Il modello SI (Statistico­Induttivo) ha dei problemi propri che si aggiungono<br />

ai problemi del modello ND (Nomologico­Deduttivo). Ci limitiamo ad accennare

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