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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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minore benessere”) sono inesatti, cioè devono far fronte a un numero esorbitante<br />

di controesempi. Come si può costruire una scienza in tali condizioni?<br />

Gli economisti contemporanei esitano a parlare di “teorie” o “leggi” e<br />

preferiscono operare con “modelli”.<br />

Le relazioni causali in economia sono difficili da identificare perchè i<br />

fenomeni economici sono interdipendenti. In termini di variabili, è normale<br />

essere costretti a dire che x influenza y, y influenza z, ma z influenza a volte x.<br />

Qual è il fondamento empirico della fiducia nei modelli, dato il loro scarso<br />

aggancio con i fatti?<br />

Le prime considerazioni metodologiche si trovano in Nassau Senior (1836) e J.<br />

S. Mill (1836). Mill distingue metodo a posteriori a metodo a priori. I famosi<br />

metodi di Mill per scoperta delle cause sono metodi a posteriori, ma<br />

sfortunatamente inapplicabili alla sfera economica. Il più importante di questi<br />

metodi è il Metodo della Differenza. Per sapere, per esempio, se i dazi doganali<br />

favoriscono o no lo sviluppo economico dovrei confrontare nazioni che li<br />

applicano con nazioni che non li applicano, ma non ci sono mai nazioni che sono<br />

diverse solo per questa caratteristica. Anche il ragionamento controfattuale è<br />

problematico per questo motivo. Dunque bisogna ricorrere al metodo a priori.<br />

Si fissano alcune leggi generali valide inattaccabili e le si usano per fare<br />

previsioni attendibili in circostanze date, che possono essere sbagliate senza<br />

inficiare le leggi prestabilite. In tal modo possiamo accettare l’economia come<br />

scienza inesatta e separata, cioè sviluppata ignorando deliberatamente le<br />

informazioni fornite da altre discipline. Anche se non parla di modelli, Mill<br />

prefigura l’importanza dei modelli e anticipa la metodologia degli ultimi

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