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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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onnipotente ha creato il mondo” e “l’Essere è in bilico sul Nulla”. Non<br />

essendoci procedure per stabilire se sono veri o falsi, sono privi di senso, e lo<br />

stesso vale per le loro negazioni. La funzione della logica (e della filosofia come<br />

attività di chiarificazione) è quella di parafrasare gli enunciati del linguaggio<br />

ordinario nel linguaggio ideale, in modo tale da chiarire la loro forma logica<br />

perfetta; una volta così tradotte, si stabiliscono le condizioni a cui sono vere o<br />

false, e si stabilisce così la loro sensatezza. La conclusione di questa analisi, o<br />

meglio le conclusioni che si propone di raggiungere questa analisi è che le<br />

proposizioni che costituiscono la metafisica tradizionale sono prive di senso,<br />

mentre solo le proposizioni della scienza sono dotate di senso.<br />

In Wittgenstein questa autolimitazione della filosofia si colora di una vena<br />

mistica che non si trova negli altri filosofi neopositivisti. Le proposizioni<br />

dell’etica e dell’estetica sono a rigore prive di senso, anche se esprimono<br />

sentimenti e passioni che, pur ineffabili, hanno grande valore per gli uomini. Lo<br />

stesso vale per il Trascendente: esso viene percepito come qualcosa che si pone<br />

al di là del limite, che esiste (“si mostra”, dice W), ma è inesprimibile.<br />

La metafisica tradizionale e la sua compagna prossima –la teologia­ dunque<br />

sono il campo di contese inconcludenti e infinite perché constano di<br />

pseudoproposizioni prive di senso e discutono quindi pseudoproblemi.<br />

Ma le discussioni che si aprirono immediatamente, in seno al Circolo, sul<br />

criterio empirico di significanza, danno la misura di come lo stile filosofico del<br />

circolo fosse antidogmatico e, in certo senso, ispirato al metodo sperimentale.<br />

Ogni esplicazione di un concetto che veniva proposta in via tentativa non<br />

pretendeva ad essere definitiva ma perfettibile. La nozione più importante da<br />

esplicare in via preliminare era la nozione di significanza, ma il principio di<br />

verificabilità si dimostrava immediatamente inaccettabile, nella forma sopra<br />

proposta. In primo luogo, anche trascurando che tutte le proposizioni normative e<br />

valutative risultano prive di senso per tale criterio, bisogna chiarire che la<br />

verificabilità “in linea di principio” deve applicarsi anche a proposizioni per cui<br />

non esiste, nel momento in cui sono valutate, la disponibilità tecnica di una

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