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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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causa, che tende a riportare un sistema all’equilibrio. In tal modo la teoria dei<br />

sistemi rientra nel filone dei molti tentativi volti a purificare l’idea di causa dai<br />

suoi connotati antropomorfi e metafisici.<br />

Questi tentativi, che nel 900 sono stai sviluppati con tecniche sofisticate,<br />

hanno un precedente illustre nel pensiero di David Hume. Erroneamente si è<br />

voluto vedere in questo filosofo uno scettico distruttivo che mirava a negare un<br />

senso agli asserti causali. In realtà Hume, come ogni empirista, si rifiuta di<br />

attribuire realtà a ciò che non è osservabile, e tali non sono i poteri causali e il<br />

nesso causa­effetto. La tesi di Hume è che quando asseriamo che c è causa di e<br />

stiamo semplicemente asserendo<br />

1) che c ed e si sono realmente verificati<br />

che eventi simili a c sono spazialmente contigui e regolarmente seguiti da eventi<br />

simili ad e.<br />

è solo per associazione ingannevole di idee, secondo Hume, che riteniamo che ci<br />

sia un legame occulto tra la causa e l’effetto o un potere causale della sostanza<br />

(regularity view).<br />

All’analisi di Hume sono state opposte diverse obiezioni ma le due principali<br />

sono le seguenti:<br />

I). Ci sono casi in cui si può stabilire un nesso causale con una sola<br />

osservazione, e quindi senza passare attraverso l’osservazione di esempi ripetuti.<br />

Thomas Reid, un contemporaneo di Hume, osservava per esempio che l’effetto<br />

della propria volontà sulle proprie azioni si può stabilire in modo immediato<br />

senza passare attraverso osservazioni ripetute. Non essendo un fenomeno<br />

pubblicamente osservabile, questo a rigore non è qualcosa che interessi un<br />

empirista. Comunque si possono escogitare altri esempi analoghi: p.es. si inietta<br />

un nuovo farmaco a una cavia e questa immediatamente muore: In mancanza di<br />

altre ipotesi causali secondo alcuni è lecito concludere che l’iniezione è stata<br />

causa della morte.<br />

II). Ci sono successioni regolari che rispecchiano i requisiti di Hume e tuttavia<br />

non sono causali.<br />

Reid osservava che il giorno è regolarmente seguito dalla notte e viceversa,<br />

senza che nessuno si possa dire causa dell’altro. La prima dentizione è

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