CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 20102011
CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 20102011
CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 20102011
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l’applicazione di utopie (p.es. l’abolizione della famiglia o della proprietà<br />
privata) è quello della controfinalità o eterogenesi dei fini: ciò che si ottiene non<br />
solo è diverso da quanto ci si propone di realizzare ma è agli antipodi di questo.<br />
Si pensi che gli ideali di libertà, eguaglianza e fraternità hanno portato al Terrore<br />
della Rivoluzione Francese e quindi a risultati esattamente opposti da quelli che<br />
si cercava di conseguire.<br />
Fin qui abbiamo dato per scontato che l’obiettivo distintivo delle scienze sia<br />
quello di garantire previsioni o retrodizioni esatte. Ma si potrebbe obiettare che<br />
vedere nella previsione l’obiettivo fondamentale della scienza è da un lato<br />
riduttivo, dall’altro troppo pretenzioso. Secondo Hempel c’è una simmetria tra<br />
spiegazione e previsione, nel senso che ogni previsione può essere convertita in<br />
una spiegazione hempeliana e viceversa (tesi della simmetria). Ma Hempel<br />
stesso ha avuto dei ripensamenti sulla tesi della simmetria. In questa sede è<br />
meglio sostenere che scopo primario della scienza non è la previsione ma la<br />
spiegazione, eventualmente fatta col senno di poi. Il crollo di Wall Street, la fine<br />
repentina del comunismo in Europa, le rivolte nel Nord Africa sono stati eventi<br />
che erano imprevisti nel momento in cui si sono verificati, ma oggi siamo in<br />
grado di darne una spiegazione più o meno convincente, così come spieghiamo a<br />
posteriori incidenti aerei che non erano umanamente prevedibili nel momento in<br />
cui si verificavano.<br />
§2 Ritornando alla questione dell’interferenza, bisogna prendere atto che, pur<br />
rendendo problematiche le previsioni, anche le interferenze sono oggetto di<br />
conoscenza e possono essere descritte entro leggi sufficientemente affidabili.<br />
Dunque si può sostenere che è possibile stabilire alcune leggi del comportamento<br />
di individui isolati e di gruppi sociali e che leggi possono essere usate , se non<br />
per la previsione, sicuramente per la spiegazione.<br />
Qui però interviene un’altra difficoltà, dovuta al fatto che le leggi in questione,<br />
e le spiegazioni che esse autorizzano, non possono essere leggi descrittive di soli<br />
comportamenti, come i comportamentisti hanno richiesto. Le azioni umane sono