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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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la teoria degli insiemi fregeana, portava a una contraddizione,o meglio ad una<br />

antinomia.<br />

Abbiamo visto che normalmente gli insiemi non appartengono a se stessi,<br />

anche se insiemi molto grandi, come l’insieme di tutti gli insiemi, godono di<br />

questa proprietà. Chiamiamo dunque “normali” gli insiemi che non si si<br />

autoappartengono. Per il principio di comprensione allora esiste<br />

l’insieme di tutti e soli gli insiemi normali (cioè un insieme che contiene questi e<br />

solo questi). Chiamiamo N questo insieme e chiediamo N ∈ N o N ∉ N? Tutte<br />

e due le domande, come si può facilmente vedere, portano ad una contraddizione<br />

: abbiamo quindi che N ∈ N se e solo se N ∉ N.<br />

è falso dunque che esiste l’insieme N, il che però mette in crisi il principio di<br />

comprensione. Si noti che questa antinomia assomiglia all’antinomia del<br />

mentitore: “Io mento” implica che dico la verità, ed è strano che Frege non<br />

avesse visto la difficoltà.<br />

Russell cercò di correggere la costruzione di Frege introducendo una<br />

gerarchizzazione degli insiemi in insiemi, insiemi di insiemi, ecc. Ciascuno di<br />

questi appartiene a un tipo diverso, e Russell introduce la convenzione che si<br />

può parlare di appartenenza solo di qualcosa rispetto a qualcosa di tipo superiore.<br />

Non si può quindi mai dire che x ∈ x o x ∉ x. Le complicazioni della teoria dei<br />

tipi furono però tali da far desistere lo stesso Russell dal continuare su questa<br />

strada. è stato suo merito, comunque, se nei tre ponderosissimi volumi dei<br />

Principia Mathematica (scritti insieme a A.N. Whitehead nel 1910) sono stati<br />

poste le basi della logica contemporanea, anche nello stile notazionale che è<br />

diverso da quello di Frege.<br />

§2. In quegli anni il programma logicista, per quanto sostenuto dal prestigio di<br />

Frege, Russell e Whitehead, non era l’unica risposta al problema che in quel<br />

momento era più avvertito, quello dei fondamenti della matematica. Due altri<br />

orientamenti di pensiero si affermavano in quegli stessi anni: quello intuizionista<br />

di Brouwer e quello formalista di Hilbert. L’intuizionismo è di fatto<br />

un ramo di quello che oggi viene più genericamente chiamato costruttivismo. Si<br />

tratta dell’idea per cui un enunciato A è vero quando esiste una dimostrazione di<br />

A, e falso quando esiste una dimostrazione di non­A, cioè una refutazione di A.

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