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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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arometro non è causa del maltempo ma solo un indizio di questo. Altrimenti<br />

detto, si tratta di una causa spuria, e il motivo per cui sembra una causa genuina<br />

è che esiste una causa genuina antecedente (l’abbassamento della pressione<br />

atmosferica) da cui dipende tanto la variazione barometrica quanto l’effetto vero<br />

e proprio .<br />

è difficile quindi accettare l’analisi regolarista senza almeno questa<br />

correzione: c1 è causa di e se e segue nomicamente da c1, a meno che non<br />

esista una terza causa antecedente c2 da cui dipende tanto c1 che e.<br />

3. Negli anni ‘30 i neopositivisti hanno effettuato, soprattutto per merito di<br />

Hempel, un tentativo ancora più radicale di eliminare la nozione di causa. è<br />

sufficiente al proposito ricordare la teoria della spiegazione di Hempel­<br />

Oppenheim. Molto semplicemente, se C è un elemento dell’explanans ed E è<br />

l’explanandum, diremo che C è causa di E (C , si direbbe è ragione sufficiente,<br />

una volta congiunta ad altre informazioni), per credere ad E. Parleremo di teoria<br />

“esplicazionista della causa” in quanto le cause vengono ridotte a fattori<br />

esplicativi.<br />

Rispetto alla teoria neohumeana, p.es. di Schlick, l’ esplicazionismo elimina il<br />

requisito della precedenza temporale delle cause. Supponiamo di chiedere:<br />

“perché quel passero costruisce il nido?” (explanandum) e che la risposta sia<br />

“perché disporrà in un momento successivo le uova nel nido”. Qui l’explanans è<br />

posteriore all’explanandum. Lo diremmo una causa? Aristotele diceva di sì e<br />

parlava al proposito di cause finali o posteriori all’effetto. Gli empiristi negano<br />

l’esistenza di questa causalità retroattiva e preferiscono dire in questo caso che il<br />

passero è stato programmato a mettere le uova nel nido, dove la programmazione<br />

genetica è una causa antecedente, non posteriore.<br />

Problema analogo è quello delle cause simultanee. Anche qui gli empiristi<br />

sono scettici e di solito sottoscrivono il principio di azione ritardata, secondo cui<br />

ogni azione “prende tempo”, fosse anche l’azione delle onde più veloci, che sono

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