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CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

CLAUDIO PIZZI LEZIONI DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA a. a. 2010­2011

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la ricerca in un modo enormemente più rilevante rispetto alle scienze naturali.<br />

Una controversia metodologica di lunga data riguarda la stessa opportunità di<br />

prendere a modello per le scienze umane le scienze naturali mature e in<br />

particolare la scienza regina, che è la fisica. Abbiamo già visto che i<br />

neopositivisti erano accomunati dal fisicalismo, cioè dall’idea che ogni scienza<br />

era destinata a diventare un ramo della fisica. Anche le scienze umano­sociali per<br />

loro andavano quindi trattate come rami della fisica, e Neurath propose una<br />

. In primo luogo, nelle scienze umane fiscaliste non c’è<br />

posto per valutazioni del tipo buono/cattivo, giusto/ingiusto (ideale della<br />

Wertfreiheit: avalutatività, evidenziato da Max Weber) che non competono allo<br />

scienziato. In secondo luogo ­ ciò che più conta ­ non ci deve essere posto per<br />

asserti circa fenomeni per loro natura inosservabili , come le intenzioni, i<br />

ricordi, i sogni, i pensieri e le menti di altri soggetti. Ciò che è osservabile è<br />

semplicemente il comportamento: non il pensiero ma il linguaggio, non le<br />

emozioni ma gli atti in cui tali emozioni si esprimono , non i sogni ma i resoconti<br />

verbali che di questa esperienza vengono riferiti. In psicologia questo<br />

orientamento prende la forma del cosiddetto comportamentismo (Pavlov,<br />

Watson, Skinner), che consiste nell’osservare l’uomo alla stessa stregua di<br />

quanto si fa con in animali di un certo livello di intelligenza. Allo stesso modo in<br />

cui il cane manifesta certi comportamenti prodotti da certi stimoli (per esempio<br />

la salivazione in presenza del cibo) , così il bambino piccolo e l’uomo adulto<br />

hanno comportamenti comprensibili secondo lo schema stimolo­risposta, e lo<br />

psicologo non deve occuparsi di nient’altro.<br />

Ma se il comportamentismo poteva avere qualche plausibilità nello studio di<br />

individui in stato di isolamento, diventava problematico nello studio di essere<br />

umani in stato di aggregazione. La fisica, a differenza dell’astronomia, è una<br />

scienza sperimentale e deve il suo progresso al metodo sperimentale di Galileo.<br />

Un esperimento, come è noto, è un’interferenza deliberata con il corso della<br />

natura che consente di stabilire per induzione le leggi di comportamento dei<br />

corpi : lo stesso dovrebbero fare, secondo i comportamentisti, gli psicologi.<br />

Ma, mentre su un bambino possiamo compiere esperimenti come quello di<br />

Pavlov sui cani, come è possibile fare esperimenti su aggregati sociali? Al<br />

proposito si osserva che, anche se non si possono fare esperimenti di laboratorio,<br />

si possono costruire esperimenti che in qualche modo sono loro simulazioni.

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