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Imp. Di Guardo

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imase paralizzata. Un esempio è la vicenda del piano regolatore.<br />

Le passate amministrazioni, di fronte al piano regolatore,<br />

si erano sistematicamente arenate. La speranza era che la commissione<br />

straordinaria, libera da ogni condizionamento, riuscisse<br />

finalmente a sbloccare il piano. Il 2 ottobre 1992, nel<br />

corso di un’intervista rilasciata a Fabio Tracuzzi de “La Sicilia”,<br />

i commissari dichiararono testualmente: ”Sicuramente entro<br />

il 31 dicembre arriveremo a presentare gli elaborati del piano”.<br />

Non accadde invece niente. Stesso discorso per i piani di<br />

recupero delle zone abusive.<br />

Niente anche sull’edilizia scolastica, sul nuovo palazzo comunale,<br />

sui concorsi. Furono persino bloccati lavori già<br />

appaltati e finanziati. Insomma zero o quasi su tutta la linea.<br />

Sul loro tavolo per 18 mesi rimasero ferme oltre 100 pratiche<br />

edilizie, congelando un giro d’affari di decine di miliardi. Progetti<br />

che significavano lavoro per tecnici, imprese, artigiani ed<br />

operai e sviluppo per tutto il paese.<br />

L’unica azione di governo portata a terminefu la spesa di<br />

400 milioni per acquistare piante, fioriere e ingombranti sedili<br />

di pietra, sconsideratamente collocati su piazze e marciapiedi<br />

dissestati e spesso privi di pavimento.<br />

Una cravatta di seta su un vestito a brandelli! Un’operazione<br />

di pura facciata che ebbe un sapore di beffa per l’intera città.<br />

Detto acquisto ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte<br />

della magistratura, alla sospensione temporanea di un tecnico<br />

comunale e ad una serie di polemiche attorno ad uno dei commissari<br />

che aveva commissionato alla stessa ditta fornitrice le<br />

piante per arredare la sua villa di Potenza. “Piante pagate regolarmente”<br />

– si è difeso il commissario Gaetano Infantino – ma<br />

l’ombra del sospetto rimase e venne addirittura rafforzata da<br />

una imbarazzata intervista rilasciata dallo stesso Infantino all’inviato<br />

de “Il Rosso e il Nero” di Santoro.<br />

Un altro fatto eclatante: in un solo giorno liquidarono allo<br />

studio dell’ingegnere Micale 500 milioni di parcella, ottenendo<br />

in meno di ventiquattro ore tutti gli attestati e i pareri burocratici<br />

necessari. Ma c’è di peggio. Qualche giorno dopo, nel<br />

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