Imp. Di Guardo

so. Di fronte ad uno scontro con la mafia, chi vuole combatterla,
per salvarsi, deve parlare, denunciare ciò di cui è a conoscenza.
Chi parla si salva, signor giudice”.
Nelle registrazioni c’erano due storie. La prima la raccontava
un giovane ingegnere che avrebbe preferito finire in carcere,
pur di non confermare quello che mi aveva detto.
Aveva avuto un incarico di progettazione da parte del comune
e aveva dovuto dare una tangente di circa dieci milioni a Giuseppe
Adornetto, ex assessore del Psi. Qualche tempo dopo era
stato avvicinato da amministratori della Dc che gli avevano dettato
le loro condizioni per permettergli di lavorare a Misterbianco
con le opere pubbliche. Su ogni progetto il giovane professionista
avrebbe dovuto pagare ai politici una tangente pari al 40
per cento della sua parcella.
L’altra storia è quella riferita da un dirigente dell’Itin. Una
vicenda emblematica: non solo si chiedevano le tangenti su
tutto, ma si sceglieva addirittura di perdere anche la possibilità
di realizzare opere pubbliche importanti se non si fosse riusciti
a lucrarci sopra. Il dirigente raccontava di come democristiani
e socialisti gli avessero chiesto ben trecento milioni solo per
assegnare l’area sulla quale l’impresa avrebbe dovuto realizzare
un nucleo di edilizia sperimentale per i cittadini di Misterbianco.
Il tutto già regolarmente finanziato. L’impresa non volendo
cedere al ricatto aveva deciso di spostarsi altrove. Inutile
dire che il dirigente si rifiutò di confermare al magistrato la
storia, finendo anche lui in carcere con l’accusa di aver fornito
false informazioni al pubblico ministero. Accusa per la quale
si rischiano anche cinque anni di galera.
La differenza fra mafia e tangentopoli e fra la Sicilia e Milano
sta tutta qui. Spesso tecnici ed imprenditori preferiscono pagare
di persona, pur di non accusare i politici. E ciò perché vi è
da un lato la rassegnata convinzione che il potere, comunque
vadano le cose, resti nelle mani degli stessi soggetti, dall’altro la
coscienza che il potere politico che ricatta tecnici ed imprenditori
è, in alcuni casi, strettamente connesso col sistema mafioso
che può colpire fisicamente chi s’azzarda a denunciare.
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