Imp. Di Guardo

Spiegai anche al magistrato come funzionava il giro delle
tangenti e gli consegnai i nastri nei quali erano registrate le
conversazioni che avevo avuto con alcuni imprenditori e con
alcuni tecnici durante la mia sindacatura.
In linea generale, il sistema funzionava in modo perfetto.
Mi era stato spiegato da uno dei protagonisti, ma di quella conversazione,
purtroppo, non avevo la registrazione. Disgrazia
aveva voluto infatti che proprio quella sera il piccolo registratore
che portavo con me si inceppasse.
Il sistema della tangente funzionava in questo modo: i grossi
progettisti in contatto con i politici a Palermo ottenevano il
finanziamento per l’opera. Sul finanziamento la tangente era
del 5 per cento. La metà restava a Palermo a disposizione di
coloro che avevano favorito il finanziamento, il resto veniva
distribuito tra i politici locali.
Al giudice consegnai tre bobine. “Ma per quale motivo lei se
ne andava in giro con un registratore nascosto in tasca?” La curiosità
del giudice era più che legittima. “Mi sentivo seduto su una
polveriera, signor giudice, risposi. Mi aspettavo da un momento
all’altro pressioni, richieste o lusinghe. Volevo costituire una serie
di elementi per salvaguardarmi nei confronti del sistema che poteva
inghiottirmi mio malgrado e volevo poi raccogliere elementi
per poter attaccare a fondo il comitato d’affari”. “Ma perché non
le ha presentate prima, perché non ha denunciato subito questi
fatti?” chiese ancora il magistrato. Il motivo era assai semplice.
Gli elementi che avevo raccolto erano minimi. Non erano certo
sufficienti a far scoppiare un caso che travolgesse il comitato d’affari.
In una fase di normalità, sarebbe stato facile per il sistema
difendersi. “Speravo di raccogliere altri elementi – dissi – se avessi
scoperto il gioco, se avessi tirato fuori le cose che avevo raccolto,
avrei fatto solo un polverone, con scarsissimi risultati… Adesso,
però, è successo qualcosa d’imprevedibile. Dopo l’assassinio
di Paolo Arena il contesto è profondamente cambiato e quegli
elementi che avevo raccolto non posso più tenerli per me. Non si
tratta più solo di corruzione e malaffare politico, è chiaro che sul
comune di Misterbianco è calata la mafia. Il contesto è ora diver-
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